Luigi Rocca in azione (Foto Roba da Pongisti)

Dal 1972 a Cagliari l’A.S.D. Marcozzi Tennistavolo è ai vertici di questa disciplina.
La squadra che partecipa al campionato di A1 maschile, allenata da Guo Yu, è composta dal ceco Bohumil Vozicky, da Stefano Tomasi e dal giovanissimo cinese Li Weilong.

L’A2 il 28 ottobre per la TT Intercup, manifestazione che dà spazio ai team di medio alto livello che non abbiano occupato i primissimi posti nei campionati nazionali, scenderà in campo con il tecnico giocatore Guo Yu, Luigi Rocca e Stefano Curcio. L’avversario è la società tedesca F.A.L. FRICKINGEN.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Raffaele Curcio, vice presidente e D.T. della società.

Nel vostro albo d’oro avete ben quattro scudetti. In pratica quaranta anni ricchi di soddisfazioni?
Sì il prossimo anno festeggiamo 40 anni di attività e ai quattro scudetti aggiungerei i tanti titoli giovanili, che per noi sono altrettanto importanti, avendo la nostra società nello sviluppo del settore giovanile uno scopo prioritario. Ancora più determinante di uno scudetto è la disponibilità di un palazzetto esclusivamente destinato al nostro sport, che di concerto Comune di Cagliari e Federazione ci hanno assegnato.

Avete squadre maschili in A1, A2 e C1. Quali sono gli obiettivi stagionali delle vostre squadre?
Gli obiettivi sono sempre di fare il meglio possibile: per l’A1 sono possibili i play off, quindi arrivare tra i primi quattro; l’A2, il nostro serbatoio dei migliori giovani, punta ad un campionato di mezza classifica, la C1 sono tutti juniores e puntano al vertice, anche la promozione se arriva. Aggiungerei la D1, un campionato regionale che è formata da un trio che fa 28 anni in tre, che sta comportandosi molto bene in queste prime fasi stagionali contro avversari che potrebbero essere loro padri se non nonni…

Guo YU

In A1 quali sono le squadre più quotate per il titolo italiano?
In A1 si dividono i pronostici i campioni del Cus Torino (da noi battuti alla prima di campionato), Siracusa, Castel Goffredo (MN) e la formazione veneta di Este.

Quali sono le maggiori difficoltà del tennistavolo italiano?
Le difficoltà sono tante e vanno dalla carenza di impianti fissi per il tennistavolo (per questo per noi il Palatennistavolo è così importante), ovviamente la carenza di risorse economiche che non prospetta futuro professionale ai migliori atleti che però per emergere in campo anche internazionale devono dedicarsi allo sport in maniera professionale, anche due allenamenti al giorno non si conciliano con lavoro e studio; in più non siamo vicini ai vertici internazionali, per questo motivo la mancanza di risultati eclatanti non attira attenzioni.

Nel panorama europeo e mondiale come si colloca la nostra nazionale, maschile e femminile?
In campo internazionale dopo il lampo del 2000, in cui fummo bronzo ai campionati mondiali a squadre maschili, e il titolo europeo femminile del 2003, per dirla tutta spinti dalla presenza in squadra di atleti cinesi naturalizzati, siamo in una fase piuttosto deludente intorno alla ventesima posizione nel ranking internazionale; da non dimenticare che il nostro sport è importante in tutta l’Asia non solo in Cina.

Come giudica la copertura mediatica del vostro campionato e della vostra società in particolare?
La copertura mediatica è certamente insufficiente ma meglio del passato in cui era assente; oggi la federazione ha accordi con RaiSport e la nostra società con un’emittente locale che trasmette le gare in Sardegna sul DT, va meglio sui giornali locali e siti web, che se riforniti di notizie da noi, concedono spazio.

Stefano Curcio in un momento di relax

La crisi economica condiziona i vostri programmi?
La crisi economica condiziona evidentemente, ma noi da sempre siamo abituati a dibatterci nel poco o pochissimo; la Regione Sardegna è fondamentale supporto economico per il nostro e tutti gli altri sport, ma certo è che la mano in tasca dei dirigenti è e sarà sempre indispensabile.

Quali sono i vostri rapporti con la comunità di Cagliari: altre società sportive (nel tennistavolo e in altre discipline), i tifosi e le istituzioni?
I rapporti sono buoni ma sempre migliorabili, avere un impianto nostro che altri sport compatibili ci chiedono e ovviamente quando possibile concediamo, ci tiene sempre in contatto; ma il mondo dello sport è comunque una grande famiglia.

Il tennistavolo nel secolo scorso ha trovato terreno fertile negli oratori e nelle piccole associazioni. Nel terzo millennio i giovani come si avvicinano a questo sport? Il reclutamento è complicato dalla concorrenza di altre attività sportive?
La mia generazione è quasi completamente figlia degli oratori e la mancanza di tali realtà ha sicuramente creato un vuoto nel serbatoio di futuri pongisti; spesso la scuola non è molto disponibile al contatto con il mondo sportivo, ma la via è proprio questa, il rapporto tra la realtà che raccoglie tutti i ragazzi, la scuola, e l’offerta di sport delle società sportive e la via maestra per il reclutamento e l’avvio allo sport; la concorrenza è ovvia tra gli sport e la crisi demografica la accentua, ma la competizione è fondamentale nello sport per cui… ci adeguiamo.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento