Il Partito Democratico continua la sua battaglia a suon di manifesti e, questa volta, a tappezzarsi sono i muri delle periferie cittadine. Sul “Piano Farmacie” accuse rispedite al mittente da Ascione.

Stamane infatti in tutte le strade del quartiere Rovigliano si poteva leggere il messaggio che gli organi di partito hanno inteso far giungere agli abitanti delle periferie, da sempre vittime, più dei residenti del centro cittadino, di disagi e disservizi.

L’attenzione questa volta è caduta non solo sui disservizi ma anche  sull’assenza di una farmacia, servizio che potrebbe limitare i disagi di chi, come le persone anziane e quelle non automunite, non hanno la possibilità di spostarsi verso il centro o la periferia di Pompei e Castellammare di Stabia, dove sono ubicate le più vicine.

Una cancellazione dal “Piano Farmacie” attribuita anche al disinteresse di alcuni personaggi politici, nel particolare all’assessore Vincenzo Ascione (PD) e ai consiglieri Gaetano Veltro (PD) e Raffaele De Stefano (IDV), abitanti di Rovigliano e residenti proprio in questo quartiere periferico.

Perché l’assessore Ascione, il consigliere Veltro e l’incomprensibile consigliere De Stefano che rumorosamente sostengono il “papocchio” su una questione così importante, invece di difendere gli interessi dei cittadini di Rovigliano, restano in silenzio? – recita il manifesto – Il Pd non resta in silenzio: propone che il Piano Farmacie venga al più presto discusso in Consiglio Comunale e chiede a tutti gli organi interessati, nessuno escluso, di accertare se tutte le scelte che si stanno realizzando a Rovigliano sono avvenute ed avvengono in modo limpido e trasparente”.

Secca è la replica dell’assessore Ascione: “Abbiamo lottato per dieci anni affinché fosse aperta una farmacia a Rovigliano e, mentre noi lo facevamo, quella parte del partito che ora firma il manifesto dov’era? C’è una legge regionale in merito; questa è solo una squallida demagogia politica che fa solo danno alla città!”

 
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