I consiglieri del PD incontrano le suore dell’oratorio “mortificato”. Niente querele, ma la mobilitazione della società civile.

Ieri pomeriggio, così come preannunciato dopo il tam tam nato su Facebook intorno alla vicenda, una delegazione del Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Torre Annunziata, composta da Pierpaolo Telese e dal capogruppo Luigi Ammendola, si è recata presso l’istituto salesiano Mazzarello ed ha incontrato la direttrice, Suor Maria, e la responsabile delle attività oratoriali, Suor Aurelia.

La visita è stata organizzata, innanzitutto, per rappresentare il rammarico e la solidarietà, propri e del partito, per gli incresciosi fatti di cui sono state, loro malgrado, protagoniste insieme a venti animatori ed a quaranta ragazzi dell’oratorio, presso l’acquapark “Isola Verde” di Pontecagnano Faiano.

Nel corso dell’incontro si sono valutate una serie di concrete ipotesi per poter rispondere alle offese gratuite ricevute e per poter riaffermare la dignità del popolo torrese. Però, nonostante l’offerta di “gratuito patrocinio” offerto dal Pd per un instaurando procedimento giudiziario, le due religiose hanno escluso, per il momento, la volontà di percorrere questa strada, anche se hanno dichiarato di aspettarsi forme di mobilitazione civile solidali.

“Abbiamo registrato un giudizio nettamente critico nei confronti dell’attuale amministrazione comunale per la scarsa attenzione dimostrata nel corso degli ultimi anni verso le politiche per i minori, per la formazione e per il volontariato in generale – spiega Pierpaolo Telese – Abbiamo appreso come, ad esempio, pur in presenza di una istanza di autorizzazione a centro polifunzionale datata ottobre 2010, atto questo di competenza dell’assessorato alle Politiche Sociali, ad oggi risulta inspiegabilmente insabbiata, nonostante sottolineo assolutamente gratuita e senza alcun onere finanziario a carico del pubblico. In merito alla vicenda – continua il consigliere -  abbiamo garantito la pronta presentazione di un’interrogazione ad hoc per stanare responsabilità e omissioni, atteso che nel frattempo sono nate strutture private “ludiche” sul nostro territorio, autorizzate in men che non si dica”.

Un centro polifunzionale in una zona ad alto rischio, dove i bambini troverebbero ad accoglierli tanti ragazzi pronti a trascorrere con loro il tempo libero e ad impegnarli in numerose attività ricreative.

“La cosa che però più ci ha riempito il cuore e fatto ribollire il sangue nelle vene è stato vedere quei quaranta mostri, tossici, ladruncoli giocare e divertirsi in quel cortile. A dispetto della provenienza familiare, dei drammi sociali che pur vivono a quell’età, avendo uno o tutti e due i genitori in galera, abbiamo apprezzato l’ordine, la compostezza tipici di bambini, per niente forgiati dal fuoco delle difficoltà della vita – conclude Telese – Siamo stati fieri, in qualità di rappresentanti di questa Città, del lavoro dei loro giovanissimi animatori e dello sforzo dei loro educatori. Questa è la parte migliore di noi, ma è anche la nostra sfida più difficile. A Torre c’è un’emergenza minori che non nasce oggi e non finirà domani.C’è la necessità di investire risorse economiche, professionali e di ogni genere, altro che pacchi dono e cotillons!”

E sul social network Facebook infiammato in questi giorni dalle polemiche nate intorno all’argomento c’è chi ricorda la ricchezza e la pluralità di iniziative del privato sociale a Torre: la imminente colonia estiva per diversamente abili dell’Unitalsi, giunta alla sua trentesima edizione, la mensa per i poveri della Parrocchiella, l’oratorio salesiano dell’Annunziata, per citarne solo alcune, e lo sforzo di decine e decine di associazione e movimenti sportivi e del volontariato, troppo spesso lasciati da soli.

“Non si parte da zero! – aggiunge Telese – Dal 2000 al 2005 già si è sperimentata una vera rete sociale di forte collaborazione ed interazione tra pubblico e privato: si tratta di ricostruire quell’esperienza, rilanciarla e rafforzarla. Questo è lo sforzo che il Pd pone tra le priorità dell’agenda politica”.

 
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