L’etica politica e il valzer di poltrone

Mario Conte, assessore con delega alle Attività Produttive, Lavoro, Formazione e Commercio, venerdì scorso ha rassegnato le proprie dimissioni con una lettera indirizzata al sindaco Giosuè Starita, al segretario comunale e ai vertici provinciali, regionali e nazionali del suo partito, l’Unione di Centro (UDC).

La rinuncia all’incarico è maturata dopo una serie di episodi incresciosi che hanno visto coinvolto proprio l’assessore Conte che, col suo operato, si era distinto nella giunta oplontina per impegno e costanza. Da segnalare, infatti, i numerosi attestati di stima ricevuti all’indomani delle sue dimissioni dagli operai e dai sindacati, affianco ai quali l’assessore era sceso in campo per chiedere impegno e coerenza nell’opera di riqualificazione e riconversione del distretto industriale torrese.

Lo scorso 31 marzo, in occasione del varo del nuovo yacht prodotto nel polo nautico oplontino, Conte si era trovato faccia a faccia col successore alla sua poltrona di giunta, Ciro Di Paola, presentato quale nuovo assessore alle Attività Produttive oplontine dai suoi stessi compagni di partito, senza aver ancora rassegnato le dimissioni e senza essere stato messo al corrente del cambio di incarico.

Una vicenda che ha mortificato l’ex assessore, impegnato in una profonda battaglia per la riqualificazione dell’area industriale torrese, ma che non gli impedirà di continuare a stare accanto alle centinaia di operai espulsi dal ciclo produttivo e per i quali si stava battendo.

“Ritengo che episodi sporadici come quelli che si sono verificati nelle ultime settimane nel partito torrese non siano elementi caratterizzanti di un “modus facendi” generale, anche perché ho avuto un confronto politico con la Segreteria Provinciale – commenta Conte – L’aver fatto delle precisazioni sulle mie dimissioni, rispetto ad alcuni comportamenti per me poco riguardevoli, è stato interpretato da alcuni come un personalismo, ma qui di personale non c’è nulla. Non condividere atteggiamenti e comportamenti, specialmente quando questi coinvolgono altre persone e addirittura la città tutta, sempre relativamente al mio assessorato, è simbolo di coerenza e non di attaccamento alla poltrona. La democrazia deve seguire imprescindibili regole di etica ed educazione!”

“La mia nomina ad assessore alle Attività Produttive è uscita fuori da un direttivo di partito, in cui ricoprivo anche la carica di vice coordinatore. Da quella fatidica riunione, formalizzata dalla presenza dell’onorevole Alfano, il partito non si è più riunito, nonostante io abbia diverse volte chiesto di avere confronti, di fare riunioni – aggiunge l’ex assessore – La vera politica deve essere fatta nelle sedi appropriate, non certo fuori ai bar. Quando è venuto l’onorevole Cesa, io l’ho appreso dai manifesti per strada e questo episodio da il senso di come stanno le cose! Io non contesto certamente il progetto politico che nasce da principi positivi, ma dal come alcune persone lo intendono. Certe persone pensano che la politica la si possa fare con prese di posizione che danno l’idea di colpi di stato, senza confronto – conclude Conte – ma certamente le cose così non vanno affatto bene! La mia gratificazione maggiore sono gli attestati di stima che sto continuando a ricevere da tutti quelli che hanno lavorato con me, dai lavoratori e dai sindacati perchè questo testimonia il modo con cui ho condotto il mio lavoro”.

(Foto di Paolo Borrelli)

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