Chissà, magari è proprio così, come nelle pagine che narrano le avventure di Peter Pan: è un luogo immaginario e possono accedervi solo i bambini. Chissà, magari dovremmo tutti tornare piccini e seguire le indicazioni dei versi della canzone di Edoardo Bennato, “Seconda stella a destra: questo è il cammino e poi dritto fino al mattino. Non ti puoi sbagliare perché quella è l’isola che non c’è”. Chissà. Sta di fatto che anche Torre Annunziata ha la sua neverland, un luogo ignoto ai più e sulle cui vicende grava un alone di mistero: l’isola ecologica.

Più e più volte l’Amministrazione comunale ha fatto proclami in merito. Nel maggio del 2008 tappezzò la città di manifesti green, non solo nel colore, annunciando, oltre al raggiungimento di risultati quantomeno discutibili in termini di raccolta differenziata, l’avvio dei lavori per la struttura di via Terragneta per il mese di settembre di quello stesso anno. Ci teneva a far sapere alla cittadinanza che “Torre fa la differenza”. Fornendo, tuttavia, un ulteriore sospetto che la faccia in negativo.

Infatti, così come per tante altre opere programmate, da allora la realizzazione dell’isola ecologica è stata contrassegnata da un mastodontico, impetuoso ? (punto interrogativo). E’ stata realizzata? E’ entrata in funzione? E’ a norma? A quale tipo di esigenze e funzionalità risponde? In che misura contribuisce al conseguimento di un risultato migliore in termini di raccolta differenziata? Che benefici dovrebbe comportare per la collettività? Quanto è costata o dovrebbe costare? E invece mai una risposta chiara, certa, che quantifichi tempi e costi, che lasci intravedere un percorso da monitorare. Da qui la necessità di vederci chiaro.

In realtà, a dispetto dell’annuncio precedente, soltanto in data 14.10.2008, si apprende dalle pagine di TorreSette in un articolo a firma del dottor Sica, il Comune di Torre Annunziata ha presentato un progetto per la realizzazione di un’isola ecologica attrezzata, coerentemente con l’impegno assunto con la partecipata “Oplonti Multiservizi SpA” il 13.7.2007, all’atto della sottoscrizione del nuovo contratto di servizi.

L’ente di palazzo Criscuolo ottenne così un finanziamento di € 81.038,00 dalla Provincia di Napoli, che con deliberazione del 11.9.2008 aveva stanziato dei fondi da trasferire ai comuni proprio per la realizzazione di suddette infrastrutture.

In data 11.9.2009 la Provincia di Napoli ed il Comune di Torre Annunziata, sottoscrivevano un protocollo d’intesa con il quale veniva concordato di modificare la tempistica relativa alla realizzazione dell’isola ecologica di cui al bando di partecipazione, approvato in data 11.9.2008. Esattamente il 23.10.2009, poi, veniva sottoscritta la relativa convenzione tra il Comune e la Provincia. Ma la linea del traguardo e tutt’altro che vicina.

Infatti, solamente in data 4.1.2011 (c’è ne è voluto di tempo), con deliberazione della giunta municipale, il Comune ha affidato alla società partecipata la gestione operativa del centro di raccolta comunale. Finalmente si parte? Macché.

La società chiamata a gestire l’impianto ha immediatamente rappresentato al Comune che, allo stato della consegna, il centro di raccolta non poteva considerarsi operativo per una serie di motivazioni, che non avrebbero consentito il rilascio delle prescritte autorizzazioni. Sostanzialmente, non si era ancora in condizione  di avviare l’attività del centro di raccolta. Dal 4.1.2011 sono trascorsi quasi tre mesi. Ma l’area è stata consegnata alla Oplonti Multiservizi?

La domanda nasce spontanea, direbbe il buon Lubrano. Di quest’area, che, secondo le intenzioni, avrebbe dovuto consentire il conferimento diretto di materiale selezionato da parte degli utenti, da associare evidentemente ad un sistema di incentivi e sgravi tariffari, che ne è? E di quel finanziamento della Provincia?

Abbiamo tentato di informarci presso gli uffici della Oplonti Multiservizi, dichiarando di essere venuti a conoscenza dell’esistenza del centro di raccolta e della sua operatività. Dopo diversi tentativi, siamo venuti a conoscenza della verità. L’isola ecologica non è stata ancora consegnata alla società e pertanto non è operativa. Ma come, sembrava tutto fatto!

Visto che abbiamo parlato dell’isola che non c’è, a questo punto non resta altro che chiedere all’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata di smetterla di essere affetta dalla sindrome di Peter Pan, di crescere una volta per tutte, di spazzare via le ombre e di fornire in merito risposte mature, chiare e serie alla cittadinanza, che pure vorrebbe fare la sua parte per conseguire un risultato significativo in termini di raccolta differenziata, così da ottenere un miglioramento delle condizioni di vivibilità e risparmi economici privati e pubblici. Intenzione rimasta sinora per lo più al palo, anche e  soprattutto a causa dell’assenza di un vero disegno strategico di ampio respiro da parte dell’Amministrazione in materia di gestione dei rifiuti.

Nel frattempo i cittadini si lamentano per il fatto che una buona parte della Città, non viene coperta dal servizio di raccolta differenziata. Un po’ di pazienza! L’amministrazione Comunale sembra stia racimolando i fondi per l’acquisto dei contenitori.  Ma ci poteva pensare prima, qualcuno direbbe incredulo, visto che quella della differenziata è un obiettivo importante, anche per la salvaguardia delle “tasche” dei cittadini. Che ingenuità! E come avremmo fatto a finanziare tante iniziative importanti, per esempio, nell’ambito dei servizi sociali?

Starita&Co., per una volta “facciamo la differenza”: diteci le cose come stanno!

 
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