Volley Tonno Callipo A1 11-12

Nel 1993, partendo dalla C2, nasce la Volley Tonno Callipo Vibo Valentia che già nel campionato 2003-04 è arrivata a disputare, coronando un sogno, l’A1.

La Volley Tonno Callipo Vibo Valentia ha partecipato al campionato nazionale 2011-2012 di pallavolo maschile di A1, unica squadra meridionale, ed anche di serie B2, girone I.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Filippo Callipo, presidente della società di Vibo Valentia.

In A1 la regular season è finita con un decimo posto. Un risultato che comunque premia gli sforzi, la passione della società?
Non nascondo che le aspettative d’inizio stagione erano diverse rispetto alla decima posizione finale. Tuttavia, se penso che abbiamo condotto un buon girone d’andata e che abbiamo dovuto far fronte a diversi infortuni che ci hanno costretto a rallentare il passo, non posso che esprimere un giudizio positivo specie perché ho visto le basi per poter lavorare bene nel prossimo futuro.

Chi meriterebbe il titolo di MVP di Vibo?
Farei un encomio a tutta la squadra che ha interpretato bene un campionato molto difficile rispondendo in maniera adeguata alle direttive di un mister come Chicco Blengini che era al suo esordio in A1.

Filippo Callipo

In quale fondamentale eccellete?
L’obiettivo in sede di volley mercato è sempre quello di costruire una squadra equilibrata e ben equipaggiata in tutti i reparti. È chiaro che poi non sempre alle aspettative corrispondono i risultati. Quest’anno abbiamo avuto un reparto centrale molto forte e una regia molto attenta. Siamo andati bene anche in attacco con l’opposto che ha fatto appieno il suo dovere e le bande che si sono ben comportate.

E quello meno forte?
Se proprio devo trovare un difetto, forse si poteva fare di più in ricezione dove a volte abbiamo mostrato di soffrire gli affondi degli attaccanti e dei battitori avversari.

La B2 ha terminato il campionato con un ottavo posto e 33 punti. Sono risultati che soddisfano i programmi di inizio stagione?
La B2 per noi rappresenta un campionato importante, più che per i risultati, perché ci dà la possibilità di coltivare il nostro vivaio. In questa formazione, come in quella di serie D, infatti, militano ragazzi molti giovani che prendono parte anche a campionati nazionali che però li tengono impegnati solo in una breve fase della stagione. Ciò non toglie che crediamo molto anche nelle potenzialità di queste formazioni “minori” e sicuramente la B2 ha dimostrato di poter ben figurare nella sua categoria difendendo sempre i nostri colori ed evitando ampiamente e con merito la retrocessione.

I verdetti finali del girone confermano i suoi pronostici di inizio campionato?
Direi che in parte lo fanno. In molte delle squadre nostre avversarie militano atleti di grande valore ed esperienza, che ancora sono in grado di dire la loro, ma anche giovani molto ambizioni che giustamente sgomitano per farsi notare. Alcune squadre, poi, hanno lunghe tradizioni alle spalle che trovano puntualmente conferma sul campo dove danno veramente il massimo.

Esiste un derby particolarmente sentito dalla squadra e dai tifosi?
Nel nostro girone erano presenti in prevalenza squadre calabresi e siciliane. Si può dire che il concetto di “derby” è all’ordine del giorno in una categoria come la B2, e ogni partita ha dei precedenti importanti.

La foto ufficiale della Volley Tonno Callipo A1 2011-12

Con la sua esperienza il campionato nazionale di B2 cosa rappresenta nel sistema pallavolo italiano e in una società presente anche nella massima serie?
Le serie minori sono un ottimo banco di prova, soprattutto per le giovani leve. A noi danno la possibilità di vedere all’opera i ragazzi del nostro vivaio che cominciano in questo modo a prendere confidenza con partite di buon livello agonistico. Le serie minori sono, di conseguenza, un patrimonio da tutelare e sostenere con attenzione, perché rappresentano i bacini da cui anche le società maggiori possono “attingere” con soddisfazione.

Con la presenza di canali sportivi gratuiti, grazie alla diffusione del digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità, a vantaggio degli appassionati e… degli sponsor. Ritiene che sia un fatto positivo?
Certamente, ogni iniziativa in questo senso è da valutare positivamente anche e soprattutto per la diffusione tra i più giovani di uno sport che ha la capacità di appassionare e che si fonda su valori profondamente sani e, se vogliamo, molto diversi da altri sport dove le individualità sono maggiormente determinanti.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
Qui si entra in ambiti particolarmente specialistici che forse sarebbe riduttivo approcciare solo dal punto di vista dello sport. Sicuramente i canali generalisti possono sopravvivere in base alla loro capacità di reinventarsi e proporre al pubblico contenuti più stimolanti.

A suo giudizio qual è lo stato di salute della pallavolo italiana, maschile e femminile, sempre ai vertici del volley europeo e mondiale?
Pur tra mille difficoltà la pallavolo italiana rappresenta ancora un punto di riferimento a livello internazionale. Il nostro è un campionato ancora molto ambito nel quale giocare, e anche le rappresentative nazionali sono in grado di ben figurare. Di certo il grado di competitività di altre federazioni si fa sempre più elevato e non c’è da stare tranquilli. C’è molto da lavorare e non possiamo certo stare a guardare senza fare niente, serve a mio avviso una maggiore attenzione da parte di tutti se non vogliamo disperdere questo grande patrimonio che appartiene allo sport nazionale.

La tifoseria di Vibo

E in Calabria?
In Calabria la pallavolo risente delle carenze strutturali che investono molti settori. Ci sono anche qui, tuttavia, segnali incoraggianti e realtà importanti che competono a buoni livelli. C’è da segnalare una scarsa attenzione da parte delle istituzioni locali che allo sport dedicano poca considerazione e non fanno niente per favorirne la pratica e la diffusione, sottovalutandone la grande valenza sociale.

Manca poco ormai ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Che cosa prevede sia in campo maschile che femminile?
Prevedo sicuramente dei piazzamenti di rilievo per entrambe le rappresentative nazionali.

La pallavolo in rosa supera quella maschile. Come lo spiega?
Da sempre la pallavolo è uno sport che appassiona molto il pubblico femminile e non mi stupisco che lo pratichino di più le donne che gli uomini. Lo vedo comunque come un dato estremamente positivo, anche perché siamo abituati a vedere gli uomini primeggiare in molti sport e un po’ di “rosa” di certo non guasta.

In particolare, le risulta un calo d’interesse per il volley da parte dei maschi?
No, questo non direi, si tratta a mio avviso di una semplice tendenza che in altri sport si registra a rapporto inversi.

Negli anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
La pallavolo è molto cambiata negli ultimi anni tant’è che la pallavolo moderna ha poco o nulla a che vedere con la pallavolo di un tempo. Credo che l’obiettivo dei promotori di queste innovazioni fosse quello di aumentare la spettacolarità del gioco e di conseguenza avvicinare sempre più persone a questo sport. Ritengo che ci siano riusciti.

Cosa eventualmente cambierebbe?
Dal punto di vista dei regolamenti poco o niente. Forse ragionerei su alcune formule come le finali di competizioni importanti giocate con una partita secca…

La Volley Tonno Callipo A1 in ricezione

La Volley Tonno Callipo cosa rappresenta per la comunità di Vibo Valentia?
La nostra squadra per molti versi è un’anomalia da queste parti. Una società che milita nella massima serie non c’è mai stata in nessuno sport nella provincia. Per molti è un “faro” in questo senso, la seguono e la sostengono con affetto. Altri, forse proprio perché anomala, faticano a coglierne le potenzialità e le opportunità che ne deriverebbero per il territorio. Tra questi sono purtroppo da annoverare anche le istituzioni locali che dimostrano di non essere molto affezionate a questa squadra.

La crisi economica come condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
La crisi influisce anche nella pallavolo come in molti altri ambiti. E si può combattere solo facendo ricorso al senso di responsabilità di tutti. Dei decisori prima di tutto, che devono mettere in condizione chi opera in questo settore di poter lavorare con investimenti sostenibili senza mettere a rischio le proprie attività o, al contempo, condannare ad una fine prematura realtà sportive blasonate.

Siete impegnati anche in iniziative sociali, benefiche?
Sì, cerchiamo di prestare molta attenzione alla realtà sociale che ci circonda e di coltivare rapporti di collaborazione soprattutto con il mondo della scuola. Tra le varie iniziative che sosteniamo permettetemi di citarne una cui tengo in particolare, vale a dire la realizzazione di un calendario a scopo benefico in collaborazione con l’Associazione nazionale persone down di Vibo Valentia che da qualche anno sosteniamo prestando la nostra immagine e quella dei nostri atleti e dando vita ad apposite iniziative nel periodo natalizio.

 
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