In “Napule èPino Daniele cantava “e nisciune se ne importa”.
Da qualche mese, invece, decine di napoletani armati di paletta e sacchetto, con tanto di mascherina e guanti, si danno appuntamento tramite la rete e si dedicano con amore e altissimo senso civico alla pulizia di una piazza di questa città, da troppi anni afflitta da una “emergenza rifiuti urbani”, che dopo qualche lustro è incredibile definire ancora emergenza!
CleaNap (da Clean più Napoli) è una “ribellione”, senza vincoli politici ed ideologici, che concretizza la voglia di partecipare, di cambiare il rapporto con gli spazi che quotidianamente si frequentano, che diventa pure, a partire dallo slogan, un controaltare creativo e volontario al “Napulita” dell’Asìa, l’Azienda Speciale d’Igiene Ambientale del Comune di Napoli.

Comuni-italiani.it intervista Emiliana Mellone, promotrice e, forse meglio, “facilitatrice” di queste incursioni “pulitive”.

Come è nato e ha trovato terreno fertile CleaNap?
CleaNap nasce un pomeriggio di giugno durante una passeggiata in Piazza Bellini, ci sono state da poco le elezioni amministrative e c’è voglia di cambiare in città.

Il cosiddetto web sociale ha giocato un ruolo decisivo nello scuotere e nel canalizzare il finora represso desiderio di fare qualcosa per la propria città?
Ovviamente sì, il nostro unico canale di comunicazione è stata la rete, Facebook in particolare. In modo veloce ed economico, siamo riusciti a coinvolgere un grande numero di persone, a cui è bastato dare l’input.

Di quali piazze e aree vi siete “occupati”?
Ci siamo occupati di piazze che sorgono nel centro storico della città per una volontà ben precisa. Durante quest’anno di emergenza spesso l’Unesco ha messo in dubbio il conferimento di patrimonio mondiale dell’umanità al nostro nucleo antico, cleaNap invita tutti (concittadini in primis) ad essere più rispettosi verso il nostro territorio, ambiente e patrimonio. Le piazze da noi toccate sono state: Piazza Bellini, Piazza San Giovanni Maggiore Pignatelli, Banchi Nuovi, Porta Capuana, Santa Maria La Nova, Ecce Homo e Piazza Matteotti.

Queste vostre provocazioni, certamente costruttive, mirano a sollecitare chi è preposto a tenere pulito. Ma sensibilizzano anche chi sporca?
Il nostro obiettivo è stato questo: sensibilizzare concittadini a non sporcare, ad evitare il degrado ed il littering. E’ più facile non sporcare che pulire!!!

Dopo l’interesse anche dei media nazionali, avete già individuato gli obiettivi per i prossimi mesi?
Per il futuro prossimo è tutto in progress, vogliamo trovare forme costruttive ed altrettanto aggregative, ma vogliamo mirare a realizzare obiettivi più duraturi e concreti nel medio lungo periodo.

Napoli sarà mai decorosamente pulita? O meglio cittadini ed istituzioni la renderanno finalmente una città?
Napoli ha le potenzialità per far tutto, pulizia inclusa. Ogni casa, ogni condominio, ogni “basso” napoletano al suo interno è un gioiello, pulito e profumato. Deve essere inculcato lo stesso concetto anche per le strade e per le piazze della nostra città, perché Napoli è di tutti, è un bene comune. Credo che questa sia la strada, insegnare e sensibilizzare.

E crede che, vent’anni dopo, possa esserci un nuovo “rinascimento”?
Io spero che ci sia un “ritorno all’ordine“.

 
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