Centro sportivo intitolato a Siani in un bene confiscato ai clan
L’area in questione, che occupa una superficie di circa 8mila metri quadrati sita lungo via Ponte Izzo, nella periferia oltreSarno di Pompei, è stata confiscata al clan Cesarano nel 2005, con una sentenza emessa dal tribunale di Torre Annunziata. Per effetto del provvedimento di confisca, i beni sono stati devoluti all’Erario dello Stato e gestiti dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Quest’ultima ha dato l’ok all’Ente di Palazzo de Fusco per il riutilizzo del bene. Da una lato la forte domanda di spazi e strutture da destinare alle discipline sportive che proviene dal territorio; dall’altro il valore simbolico in sé di promuovere la cultura dell’attività fisica e della sana competizione tra le nuove generazioni come antidoto ai fallaci richiami del denaro facile e al mancato rispetto della vita degli altri, hanno spinto il Governo cittadino verso l’idea di una cittadella dello sport, che ospitasse più discipline: calcio a cinque, pallacanestro, pallavolo e tennis.
Messo nero su bianco, il progetto è stato presentato nel contesto dell’iniziativa “Io gioco leale” – promossa dal Ministero dell’Interno nell’ambito programmazione dei fondi Pon sulla sicurezza – e ha ottenuto il sì dalla Prefettura di Napoli per il finanziamento di 479mila euro.
I tempi tecnici di consegna dell’opera sono fissati per giugno 2012.
“La città di Pompei – ha commnetato il sindaco Claudio D’Alessio – pur non rappresentando particolari esigenze in tema di sicurezza urbana, risulta, tuttavia, condizionata dalla sua particolare collocazione geografica. La realizzazione del centro sportivo intitolato al giornalista de ‘Il Mattino’ Giancarlo Siani, un giovane che rappresenta l’icona dell’anticamorra che ha dato la vita per raccontare, attraverso i suoi articoli, gli affari illeciti della criminalità organizzata, è la possibilità di riscatto che noi, come amministrazione comunale, offriamo ai giovani della nostra comunità”.
La nuova struttura rafforza l’immagine di un recupero alla legalità e al controllo delle Istituzioni di un’area, quella della periferia pompeano-stabiese, per decenni terra di conquista della malavita locale. Non distante da via Ponte Izzo c’è via n via don Gennarino Carotenuto, sede di quella che è stata ribattezzata la “cittadella della legalità”: un intero immobile sottratto al clan Cascone, che oggi ospita diverse associazioni anticamorra come coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti”, la fondazione ‘a voce d’ ‘e creature di don Luigi Merola e l’associazione antiracket Alilacco.
Categorie: In Evidenza, Politica e Territorio.
Tag: beni confiscati alla criminalità, lotta alla mafia, riferime, via Ponte Izzo
Persone: Giancarlo Siani
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ema:
non conosco la vostra associazione, ma se veramente siete 'Gli Angeli' di tante ...
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Marcello Di Sarno:
Ciao Maria,
sono d'accordissimo con te e grazie per il gradimento
:-)...
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MaGi72:
Grazie Marcello per aver reso noto un'iniziativa così lodevole quale quella des...
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Marcello Di Sarno:
Ciao Dominique,
grazie per le parole di incoraggiamento, i nostri piccoli amici...
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marivodo:
Bravo Marcello , fai bene a fare questo tipo di reportage pro nostri amici a 4 z...
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