Raffaele Di Monda

Il 15 e il 16 maggio i cittadini di Napoli andranno al voto per rinnovare il consiglio comunale. All’indomani della chiusura delle liste per le Amministrative 2011, Comuni-Italiani.it ha intervistato Raffaele Di Monda, 40 anni, candidato a sindaco del PIN – Programma Innovazione Napoli.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Città sicura e pulita con un turismo sano, innovativo e giovane. Altro punto da sviluppare è la valorizzazione del settore dell’artigianato. Uno dei nostri progetti prevede la riorganizzazione di Piazza Mercato, come bacino di insieme multietnico, dove poter far confluire il meglio del settore, disegnando una struttura coperta, che possa ospitare 365 giorni all’anno turisti ed esercenti.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
No alle false promesse. La nostra campagna elettorale rispecchia il nostro movimento Pin, con tre caratteristiche: serietà, trasparenza e concretezza, tutto nel segno di una vera discontinuità.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Tre punti fondamentali: turismo giovanile, politiche sociali e riqualificazione del centro storico, degno di questo nome.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Una dichiarazione di guerra alla Soprintendenza ai Beni Culturali, un regolamento comunale che blocchi i fondi per le politiche sociali e il necessario licenziamento di tutto il personale non idoneo a svolgere le proprio competenze con contestuale reinserimento occupazionale di giovani capaci e volenterosi.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
La nostra giunta sarà composta di under 40. Fondamentale è però non confondere la giovane età con l’inesperienza, perché le uniche cose che contano sono la capacità e la serietà, doti che si possono avere anche non avendo superato il mezzo secolo. Per quanto riguarda le quote rosa, le donne occuperanno il l 50% della nostra giunta.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Sono assolutamente contrario al nucleare. Sono favorevole, invece, alle energie alternative, per una vita serena e meno cara.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Urlo con determinazione un secco e sicurissimo: No!

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Io sarò un sindaco che si occuperà principalmente del benessere del cittadino napoletano. Perché tutti possano stare bene è necessario che chi ha le proprie radici nel territorio si senta lui per primo a casa.
Certamente mi occuperò anche degli altri cittadini del mondo, fornendo loro accoglienza e opportunità, pretendendo però rispetto delle leggi e degli usi e costumi del posto che li ospita.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il federalismo può essere un’opportunità per fare piazza pulita del vecchio sistema della politica, corrotto e clientelare, ma sarà anche una occasione di sviluppo perché “costringerà”, finalmente, gli amministratori locali ad impiegare le risorse per creare fonti di ricavo, sviluppo ed occupazione.
È certo, però, che se gli elettori consentiranno sempre alle stesse persone di governare, il federalismo sarà la nostra rovina.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Se sarò io sindaco di Napoli, trasformerò la metropoli partenopea in una città… Normale.

 
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