Comunali 2011, intervista con Pietro Vandini
Ravenna è una delle tre città capoluogo dell’Emilia-Romagna che andranno al voto il 15 e il 16 maggio per rinnovare il consiglio comunale. In questo viaggio di avvicinamento alle Amministrative 2011, Comuni-Italiani.it ha intervistato Pietro Vandini, 32 anni, candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle.
Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Assolutamente le emergenze, le quali tra l’atro sono spesso legate ad una scorretta idea di sviluppo.
Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
Qui a Ravenna si è avuta una crescita paurosa dei casi di tumore dal 2006 ad oggi. Tra le cause sicuramente si può inserire l’inquinamento. Inquinamento dovuto nella nostra zona ad una concentrazione spaventosa di emissioni industriali/inceneritori. Una delle prime cose è assolutamente quella di sensibilizzare e proteggere la collettività, ci stiamo attivando per effettuare delle analisi di biomonitoraggio per capire cosa entra nella nostra catena alimentare.
Se la gente comincia a capire tutto questo e a sostenerci, sarà molto più semplice riuscire a stabilire dei protocolli di analisi sul territorio puntuali e costanti da proporre ad Arpa. A quel punto sarebbe curioso vedere come e se decidessero di tirarsi indietro!
Informazione sull’uso che viene fatto delle biomasse, informazione sulle fonti alternative e sul risparmio energetico. Sembrano tematiche che riguardano “solo” le tematiche relative alla salute e all’inquinamento ma in realtà racchiudono anche il tema del lavoro, della cittadinanza attiva.
I tre aspetti qualificanti del suo programma.
• Partecipazione attiva dei cittadini. Attraverso gli osservatori i cittadini possono portarci le proprie idee e metterci a conoscenza dei loro problemi. Gli osservatori non sono altro che gruppi di lavoro suddivisi per tematiche (mobilità, salute, inquinamento, energie rinnovabili, urbanistica ecc ecc) aperti a tutti. Quando le idee e le proposte rispettano i nostri ideali esse vengono portate avanti in cooperazione tra noi e i cittadini che le hanno sollevate. Il mondo non lo si cambia dal sofà di casa!
In questo modo sono i cittadini stessi a portare la propria voce all’interno delle istituzioni.
• Raccolta differenziata, corretta gestione dei rifiuti, salute. Legate da un filo comune queste tematiche vanno analizzate e considerate nel loro insieme. La scorretta gestione dei rifiuti porta ad un aumento del “combustibile” per gli inceneritori e di conseguenza ad un aumento delle emissioni insalubri di questi ultimi. Ancora una volta è necessario fare una corretta informazione per stimolare la coscienza civica di ognuno e ancora una volta i cambiamenti in primis devono arrivare da noi.
• Trasparenza. Tutti devono sapere cosa facciamo, come lo facciamo e quando lo facciamo. L’utilizzo di internet permette con facilità di fare tutto ciò. La gente deve sapere il perché delle decisioni le cui conseguenze ricadono su tutta la collettività e quindi riguardanti anche la salute, i beni comuni e le attività svolte da coloro che devono rappresentarci. Una volta all’anno rimetteremo il mandato in mano agli elettori in modo che possano giudicare il nostro operato e decidere se dobbiamo continuare o meno.
I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Monitoraggio più rigoroso degli inquinanti in atmosfera in città e nella zona portuale (PM 2.5 ed oltre, anche in zone portuali attualmente non coperte). Adesione del Comune alla campagna STOP al consumo del territorio, quindi STOP alle nuove costruzioni.
Censimento di tutte le proprietà pubbliche attualmente sfitte; collaborazione con le agenzie immobiliare per un censimento di tutte le proprietà private sfitte. Agevolazioni fiscali per le imprese edili che si impegnino nella ristrutturazione di vecchi edifici affinchè tutti i consumi possano essere ridotti.
Programmazione e partenza della raccolta differenziata puntuale al fine di, arrivare a spegnere l’inceneritore entro 24 mesi; obbiettivo riduzione dei rifiuti da raggiungere attraverso il sostegno alla modalità di vendita di prodotti sfusi; pianificare la costruzione di moderni centri di riciclo sul modello “Vedelago”.
Incentivazione dei trasporti pubblici con ampliamento dei percorsi ed aumento della frequenza e inizio di uno studio al fine di costruire parcheggi scambiatori in periferia.
Eliminazione delle ordinanze proposte dall’attuale sindaco che riguardano Marina ma anche Ravenna; adozione urgente delle campagne “LOVE LIFE STOP AIDS” dell’Ufficio Federale della Sanità Pubblica della Svizzera affinché vengano poi diffuse capillarmente in tutto il territorio (http://www.lovelive.ch/it)
Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Nel Movimento 5 Stelle la presenza femminile è pari al 50% degli attivisti, come si evince anche dalla Lista dei candidati. All’interno del gruppo le donne sono considerate esattamente al pari degli uomini e in nessun momento esse si sono dovute preoccupare di far valere i propri diritti, poiché questi sono naturalmente riconosciuti secondo uno dei nostri motti “uno vale uno” indipendentemente da sesso, provenienza, religione o quant’altro.
Le quote rosa “pure e semplici” ci paiono un mezzo poco adatto dato che in generale, crediamo che la questione femminile riguardi più largamente l’impossibilità delle donne di conciliare famiglia e realizzazione professionale, poiché manca il sostegno da parte delle politiche del lavoro e delle strutture sociali. Questo è causa, di conseguenza, di dipendenza economica e morale nell’ambito familiare, quanto di sottomissione nei luoghi di lavoro. Un fenomeno molto più strisciante, invisibile e quotidianamente sperimentato da ognuno di noi rispetto all’atto di violenza fisica esaltata dalle cronache. Il nostro criterio di scelta è basato puramente e semplicemente sulla meritocrazia e sulla scelta democratica dei “meritevoli” da parte del gruppo.
Il capitolo giovani è molto ampio, io stesso sono un giovane e vivo (e ho vissuto) direttamente sulla mia pelle tutte le tematiche relative. Mancano punti di aggregazione, i giovani spesso non hanno altra scelta che il bar, quando va bene le società sportive. Nella nostra città ci sono edifici dismessi che devono assolutamente essere recuperati e “consegnati” ai giovani come punti di aggregazione, confronto e studio. La musica è un potente “mezzo di aggregazione”, da noi sono ancora poche le manifestazioni musicali che potrebbero andare a favore della componente giovanile (l’Hejneken Jamming festival lo facevano a Imola, Ravenna è da meno?NO!).
Il capitolo Marina di Ravenna è assolutamente da affrontare con i giovani e con i commercianti coinvolti; questo lido è passato dall’assalto selvaggio dei turisti al completo abbandono; sono state fatte ordinanze troppo restrittive che hanno bloccato una delle poche fonti di linfa giovanile dei nostri lidi.
Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Il primo punto è ridurre i consumi. Tutte le nuove costruzioni devono essere progettate con criteri di risparmio energetico; il patrimonio immobiliare del Comune deve essere ammodernato in tal senso.
Purtroppo gran parte dell’utilizzo delle fonti energetiche alternative è fatto a fini speculativi, il nostro intento è quello di riportare lo sfruttamento di tali fonti sui binari di quelli che sono i principi fondamentali: energia pulita, democrazia energetica, sviluppo di nuove tecnologie “pulite”.
Favoriremo quindi la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici su superfici già edificate escludendo l’occupazione di terreno agricolo; autorizzazione alla costruzione di impianti a biomasse solo se si rispettano COMPLETAMENTE i crismi del nuovo piano energetico (filiera corta, piccole dimensioni in primis); tavoli di incontro con le industrie chimiche affinché inizi davvero un progetto con l’obbiettivo finale di cercare nuove alternative agli obsoleti processi chimici (utilizzando lieviti e batteri ad esempio).
Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Assolutamente no, le centrali nucleari sono pericolose, costose, e inutili ai fini dell’autosufficienza energetica.
Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Ancora una volta l’informazione è fondamentale, è necessaria una consultazione di tutte le associazioni di volontariato che si occupano di integrazione per consentire la divulgazione delle informazioni, sia agli estracomunitari che ai ravennati, per favorire l’integrazione tramite la conoscenza delle realtà con le quali i ravennati si trovano a convivere e per insegnare ai nuovi arrivati le regole entro le quali possono esprimere la loro cultura e la loro libertà di opinione o di azione.
Nelle zone d’ombra dovute all’ignoranza e all’emarginazione si scatenano i fenomeni di violenza e razzismo. Vista la situazione attuale valuteremmo la possibilità di cercare albergatori disponibili per un alloggio d’emergenza per clandestine con permesso temporaneo.
Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Non è semplice fare valutazioni a riguardo, in linea teorica potrebbe apparire una risorsa per il rilancio del territorio ma mi lascia diverse perplessità. Sarebbe opportuno conoscere i benefici e le modalità con cui si effettuerà il decentramento.
Il federalismo fiscale, secondo i suoi maggiori promotori, nasce con l’obiettivo di dare maggiore autonomia e responsabilità agli enti locali. Le domande da porsi, al di là del giudizio sul fatto che il federalismo fiscale per l’Italia possa essere un bene o un male, sono: con l’attuazione del federalismo municipale cosa accadrà alle casse del comune di Ravenna? Gli introiti per implementare il sistema, per mantenere la macchina comunale e tutti i servizi necessari per gestire la città, come
saranno coperti dalle entrate?
I dubbi e le perplessità restano, in particolare sul fronte di quanto riportato di seguito:
a. Cedolare secca sugli affitti con doppia aliquota al 20% sui canoni concordati, dovrebbe aiutare a far “emergere” il nero.
b. A Ravenna si è deciso di non introdurre l’imposta di soggiorno che sarebbe stata una sorta di “tassa di scopo”: il cui gettito è finalizzato ai servizi turistici. Quindi una entrata che viene a mancare.
c. Compartecipazione dei comuni all’Irpef al 2 per cento Compartecipazione dei comuni all’Irpef al 2%, VERFICA SE A RAVENNA VIENE GIA’ applicata l’aliquota massima.
d. Introduzione dell’Imu sulle seconda abitazione a partire dal 2014: è il grande punto interrogativo in termini di previsione di introiti. I comuni, a partire dal 2014, in sostituzione all’ICI avranno l’imposta municipale secondaria che non si applicherà sull’abitazione principale e sarà determinata annualmente tramite la manovra finanziaria.
I comuni avranno la facoltà di aumentarla o diminuirla «sino a 0,3 punti percentuali». Gli introiti dipenderanno sia dal tipo di bene tassato sia dalla differente aliquota applicata: per esempio, se l’immobile è locato, l’aliquota è dimezzata e lo stesso è possibile «nel caso di mobili non produttivi di reddito fondiario ovvero posseduti dai soggetti passivi d’imposta sul reddito delle società». In questi ultimi due casi, il comune può variare l’aliquota, in aumento o in diminuzione, fino a ulteriori 0,2 punti percentuali. Sarebbe il caso di fare simulazioni, per verificare se nel caso in cui tutte le seconde case fossero locate, si raggiungerebbe almeno il gettito ICI
e. I comuni incasseranno la metà di quanto recuperato con la lotta all’evasione fiscale: aumenta al 50%, rispetto al 33% odierno, la percentuale di introiti che rimarranno ai comuni dalla lotta all’evasione fiscale. L’obiettivo è di creare dei presupposti che incentivino le amministrazioni locali a combattere con maggiore fora l’evasione fiscale.
Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
E’ fondamentale che ai cittadini non venga riconsegnato il paese ma che sia loro in modo continuativo. Vorrei una città nella quale i cittadini si sentano coinvolti dalle istituzioni e ne siano parte attiva. Vorrei una città più pulita e sostenibile e la nostra politica sarà mirata proprio ad ottenere questo non solo con regole e ordinanze ma con l’informazione mirata ad un risveglio del senso civico che ognuno di noi ha, ma che spesso è addormentato e ricoperto dall’abitudine e dal torpore che ci ha ricoperto in questi ultimi anni.Dobbiamo risvegliarci tutti!
Il mio impegno è rivolto ai giovani perché saranno loro che nel prossimo futuro potranno valutare se il nostro operato rivoluzionario, rispetto alla politica che siamo abituati a vedere, sarà stato o no positivo, e per questo vanno coinvolti e tutelati fin da ora.
Categorie: Elezioni Comunali.
Tag: biomasse, cittadinanza attiva, energie alternative, impianto fotovoltaico, inquinamento industriale, modello Vedelago, risparmio energetico
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