Stella Carfora

Rivalutare il ruolo dei genitori nel contesto scolastico. E’ quello che chiede l’Associazione Genitori di Pompei attraverso il suo presidente Stella Carfora.
Fresca laureata in Scienze del Servizio Sociale, la responsabile dell’Age, nell’intervista concessa a Pompei Notizie, affronta gli aspetti critici del contesto scolastico mariano attraverso il punto di vista dei genitori.
La stessa individua la strada per ripartire in un progetto che l’associazione aspetta da anni e le priorità della scuola per il 2011.

L’Age a Pompei.
Da 16 anni l’Age opera a Pompei e in altri comuni del vesuviano. Siamo un gruppo assortito, ognuno con una competenza specifica: dall’aspetto normativo alla gestione finanziaria. Ci sosteniamo con mezzi nostri e grazie alle donazioni del 5xmille.
In passato siamo arrivati alla quota massima di 100 iscritti. In questi giorni lanceremo la campagna d’iscrizioni.

In che contesto vi trovate ad operare?
C’è un clima di paura, di pressione nel sistema scolastico pompeiano, per cui ogni nostra iniziativa viene vissuta con un come un pericolo. Alla scuola Angioletti di Torre del Greco, dove siamo spesso coinvolte in iniziative di formazione, operiamo senza alcuna pressione. Questo favorisce la partecipazione assidua dei genitori, al contrario di quello che accade da noi dove si fa di tutto per scoraggiarla.

Con quali effetti negativi per i genitori mariani?
Pochi genitori sanno che nei Consigli d’istituto è il rappresentante dei genitori che decide l’ordine del giorno. La disinformazione è voluta, in altri casi ci si affida a genitori “amici”. Oppure provi a vedere quanti padri e madri sono al corrente del fatto che non ci sono i soldi per i libri di testo.

Si è data una spiegazione di questo atteggiamento?
Non godiamo della giusta considerazione per riuscire ad aggregare i genitori. C’è distanza, paura. Forse perchè ci siamo guadagnati la nomea di disturbatori col fatto che fummo i primi a denunciare l’inagibilità delle scuole e grazie alle nostre battaglie si arrivò alla costruzione della nuova sede del liceo scientifico Pascal a via Acquasalsa.
In seguito facemmo venire delle ispezioni dal ministero per denunciare la condotta di qualche dirigente scolastico avvezzo ad usare i genitori per scopi politici.

Come risponde l’associazione a questo clima?
Offrendo sempre la massima collaborazione. Come quando abbiamo lottato per assicurare il trasporto agli studenti pompeiani disabili che frequentavano scuole di altri comuni, spiegando che era possibile accedere a un finanziamento della Provincia.

In che modo la vostra azione non viene considerata?
In primis non abbiamo uno spazio nostro, ma dobbiamo appoggiarci alla struttura di Casa Borrelli. Sono stata fino all’anno scorso consigliere nazionale e ho visto nelle realtà del nord che l’associazione genitori aveva un propria sede con uffici, computer etc. Al sud trionfa ancora la mentalità per cui se non hai soldi da investire provi “vie terze” attraverso politici amici. Se non sei comprabile come noi, non fai molta strada.
Noi però possiamo dire con orgoglio che <>.

Pompei specchio del Sud.
Per l’appunto. Come in tutti agli altri aspetti della sfera sociale non si fa squadra ma per invidia, gelosia, calcolo, si denigra l’impegno degli altri. Al contrario di ciò che accade al Nord dove l’Age funziona bene perché vi si investono soldi e oggi le stesse associazioni hanno capacità contrattuali, dal momento che riescono a sedersi al tavolo del Ministero dell’Istruzione.

Da cosa passa la strada per il cambiamento?
Bisogna rilanciare la consulta della famiglia, l’aspettiamo da dieci anni. Con l’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Zito approvammo lo statuto che oggi langue in qualche cassetto del Comune. E’ uno strumento prezioso perchè nel concetto di famiglia sono comprese tutte le problematiche sensibili: anziani, sociale, lavoro e scuola.

Dalla scuola cosa vi aspettate?
Ci aspettiamo maggiore programmazione e progettazione nel recupero delle attività didattiche. Ora con la dirigente del II circolo (Giovanna Giordano, Ndr) stiamo seguendo un progetto per la legalità finalizzato alle famiglie. La formazione legislativa è fondamentale se unita con il corretto uso delle nuove tecnologie.
Prendiamo un genitore che non sa usare internet: non potrà fare da guida a un ragazzo che vuole navigare e approcciare quel mondo per la prima volta. Tre anni fa facemmo un progetto “Computer e genitori”, ma anche lì si finì col snaturare quelle che erano le finalità iniziali e mi ritirai dall’iniziativa.

In ultimo, per la scuola quali sono le priorità per il 2011?
Sono soprattutto due. 1) Partecipazione dei genitori alle problematiche scolastiche. Scuola e genitori devono camminare assieme di fronte al tentativo di questo Governo di discriminare la scuola pubblica. In questo percorso occorre facilitare la formazione e la partecipazione attiva. Anche la legge 328 è stata creata con questi criteri.
2) Accesso ad altri fondi in favore della disabilità e dei libri di testo.

 
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