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  1. Sia il carciofo brindisino sia quello trinitapolese fanno parte di quelli precoci o autunnali perchè sono in grado di garantire una produzione continua durante l’autunno e l’inverno quando vengono sottoposti ad irrigazioni anticipate ed a trattamento con giberelline. In base alle caratteristiche del capolino i due carciofi sono classificati “inermi”, che si differenziano da quelli “spinosi”. Inoltre il “Brindisino” ed il “Violetto di Trinitapoli” fanno parte della stessa varietà di carciofo che, a seconda delle zone di coltivazione, assume denominazioni diverse, tra cui: “Catanese”, “Violetto di Sicilia”, “Siracusano”, “Liscio Sardo”, “Locale di Sibari”, “Baresano”, “Precoce di Mola”, “Violetto di S. Ferdinando”, “Nostrano di Orta Nova”.


  2. I sapori del Salento conquistano sempre. Tra l’altro, recentemente, è stato attribuito il marchio IGP al carciofo brindisino, che non so in cosa si differenzia da quello di Trinitapoli.