Inizio riportando questa frase di d’Annunzio:

..Io vivo, a me piacque di vivere, su l’orlo del rischio e su l’orlo del segreto…

Ringrazio per l‘opportunità che mi è stata concessa dal presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani Bruno Giordano Guerri che mi ha permesso di fotografare le stanze e il materiale esposto nel Museo dell’Eroe presso il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera.

Risistemate di recente grazie anche all’ambasciatore Antonio Benedetto Spada, le stanze del Museo si trovano se così si può dire nel terzo polo del Vittoriale, l’area venne chiamata da d’Annunzio Schifamondo, nella quale però il Poeta non fece tempo a trasferirsi.

L’architetto Maroni concepì questo ambiente come l’interno di un transatlantico con finestre come oblò, ambienti rivestiti in legno e decorazioni déco.

La nuova stanza da letto chiamata anche sala dell’ Aurora o dei calchi michelangioleschi, venne allestita come camera ardente e sul letto fu esposto il corpo del Poeta per la veglia pubblica, alla quale volle partecipare anche Mussolini (la prima notte dopo la morte come da lui richiesto fu deposto nella stanza del Lebbroso in forma privata).

Nelle varie stanze sono raccolti i più interessanti e importanti cimeli della vita militare del Comandante, si possono ammirare le divise, il medagliere personale, le tenute e mappe utilizzate per il volo su Vienna, armi bianche e armi e di vario genere doni, dipinti, ritratti dell’eroe, attestati, bandiere e tanto altro ancora.

Continuano a parlare le pietre vive del Vittoriale, quest’estate sono stati risistemati e inaugurati i canili. Ai cani d’Annunzio ci teneva tantissimo in particolare i preferiti erano i levrieri né più fermo né più fedele.

Gabriele d’Annunzio un’eroe lo è stato senz’altro, e con le sue imprese durante la Prima Guerra Mondiale riuscì a stupire non solo l’opinione pubblica europea ma anche quella mondiale.

Sito del Vittoriale

Ringrazio ancora una volta il Presidente Giordano Bruno Guerri e un grazie anche alla guida Umberto Olivotto che con pazienza fra uno scatto e l’altro, mi ha accompagnato in questo emozionante percorso attraverso le sale del museo

P.S. non mi è stato possibile fotografare la bandiera tricolore macchiata di sangue con la quale d’Annunzio avvolse il corpo del suo comandante e comandante dei Lupi di Toscana maggiore Giovanni Randaccio, morto nel maggio 1917, in un’azione sul Timavo, in quanto la stessa è in mostra al Vittoriano di Roma.

Fotoreportage:
Foto 1 – le divise;
foto 2,3 – i medaglieri;
foto 4 – armi bianche di d’Annunzio con il fregio della Brigata Lupi di Toscana alla quale d’ Annunzio apparteneva;
foto 5– mappe e coordinate utilizzate per il volo su Vienna;
foto 6,7 – in vetrina il pastrano, occhiali, cuffia e guanti utilizzati per il volo su Vienna;
foto 8,9 – sala dell’Aurora e camera ardente, dove venne esposto il corpo di d’Annunzio per la veglia pubblica, a capoletto il grande occhio alato e veggente dorato che reca il motto fatto proprio da d’Annunzio:
per non dormire per non morire;
foto 10 – splendido panorama sul lago da uno degli oblò delle sale.

 
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Commenti (1)


  1. Grande reportage! Sul sito ho ritrovato tutto ciò che mi stupì durante la visita effettuata anni ed anni fa.

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