Un intenso fine settimana di emozioni spaziali. Un centinaio di studiosi, appassionati, scienziati legati allo spazio che si sono ritrovati per condividere conoscenza, per parlare, raccontare, sapere, conoscere.

Il 24 e 25 ottobre, presso l’Università La Sapienza di Roma, Dipartimento di Ingegneria, è stato infatti organizzato il primo SpaceUp italiano.
Uno SpaceUp è un incontro tra persone interessate allo spazio; professionisti del settore, scienziati, ingegneri, ma anche giornalisti, insegnanti, studenti e semplici appassionati.

Uno SpaceUp secondo la sua definizione ufficiale è una non conferenza” o unconference, così come si dice in inglese, che è poi la lingua ufficiale di tutti gli SpaceUp che si svolgono da anni in varie parti del mondo.
Una unconference è un evento auto organizzato, dove gli argomenti, la sequenza degli incontri, la struttura sono decisi dai partecipanti all’inizio e durante l’evento: una unconference non ha spettatori ma solo partecipanti.

SpaceUp Rome è stato organizzato da un gruppo di studenti e di giovani professionisti che operano in ambiti legati alla ricerca spaziale ed alla ricerca astronomica, sponsorizzato da una serie di aziende del settore, supportato dall’ESA (European Space Agency, Agenzia Spaziale Europea) e dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), questo evento è fluito in una serie di interventi proposti direttamente dai partecipanti, nei due possibili formati da cinque e venti minuti, dove son stati proposti temi che variavano dalle ricerche sui vettori spaziali, alla tecnologia, dalla biologia, alla filosofia, dall’uso dei social network in ambiti spaziali, al come fare per divulgare conoscenza scientifica.

Questi argomenti autogestiti, sono stati completati da interventi di “special guess”, che hanno illustrato argomenti attinenti alla loro attività professionale. Cinque sono stati questi ospiti illustri, ed hanno portato interventi interessantissimi tutti.

Adriano Fontana dell’INAF, Osservatorio Astronomico di Roma, ha parlato della storia e dell’evoluzione delle osservazioni astronomiche con i vari strumenti che si sono succeduti nel tempo.
Enrico Flamini dell’ASI ha approfondito la situazione attuale della ricerca spaziale, con un’incursione del possibile futuro della stessa.
Claudia Di Giorgio, capo redattore della rivista Le Scienze, ha portato una rassegna di quello che è stata la comunicazione scientifica attraverso l’evolversi dei media: dai giornali, quotidiani e settimanali, alla radio, televisione e web.
Tommaso Parrinello dell’ESA ha proposto la visione della Terra attraverso i tanti satelliti che ormai le orbitano intorno e dell’uso di tali satelliti sia per supportare le attività di comunicazione e di connessione di cui ormai non possiamo fare a meno, ma anche e forse soprattutto, per seguire i cambiamenti della Terra nel tempo e riuscire a capirli e studiarli, ed eventualmente prevenirli.
Infine Adrian Fartade di Link2Universe ha focalizzato l’attenzione della platea su quali sono le ricadute sulla vita quotidiana della ricerca spaziale e di come questo tipo di ricerca migliori poi la vita di tutti.

Questo primo SpaceUp italiano è stato quindi un successo grazie allo sforzo ed alla passione del team organizzatore costituito da Valentina Boccia, Lorenzo Chiaravallotti, Matteo Emanuelli, Giulia Federico, Elisa Nichelli, Paola Santini, Shila Shjaee, Matteo Soccorsi, Alessandro Tozzi; inoltre senza l’aiuto ed il supporto di tutta una serie di enti, aziende ed associazioni non sarebbe certamente stato possibile realizzare un evento così impegnativo.
Sponsor: GMSpazio srl, Avio spa, ASI Agenzia Spaziale Italiana, Thales Alenia Space, International Space University, AIPAS Associazione delle Imprese per le Attività Spaziali, Planetek Italia, Nanoracks, Telespazio
Partner: Università la Sapienza di Roma
Supporter: ESA European Space Agency, SASA Sapienza Aerospace Student Association, Space Generation Advisory Council, WIA Women in Aerospace.

1 – Tutti i partecipanti allo SpaceUpRome riuniti per la foto ufficiale dell’evento sulle scalinate del Dipartimento di Ingegneria dell’Università la Sapienza di Roma
2 – Nell’atrio della sede del Dipartimento, l’accoglienza dei partecipanti che si erano iscritti al momento dell’apertura delle iscrizioni on line, fino al completamento dei posti disponibili.
3 – Il bellissimo chiostro della sede del Dipartimento
4 – La sala principale dove si sono svolte molte delle attività dello SpaceUp
5 – Il buffet previsto dal programma
6 – L’intervento di Claudia Di Giorgio
7, 8 – La Session Grid ovvero la griglia delle discussioni, con gli argomenti via via proposti dai partecipanti, e una delle aule dove si svolgevano gli incontri
9 – Lo spettacolo “Icy rose 67P” di e con Angelina Yershova e Stefano Giovanardi, quest’ultimo astronomo del Planetario e Museo Astronomico di Roma.
10 – La chiusura dei lavori nel pomeriggio di domenica con i saluti del team che ha organizzato l’evento.

 
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