Vi sono mestieri artigianali che sono scomparsi o stanno scomparendo. Io, con questo reportage vi propongo una serie di foto tratte da una piccola mostra fotografica dei primi anni ’80.
Con un piccolo gruppo di amici e le prime reflex a rullino acquistate avevamo pensato di girare le strade del paese a caccia di botteghe artigiane.

A quel tempo c’erano ancora mestieri che profumavano di manualità: il bottaio (botàr), il casaro, il calzolaio (cjaliàr), il fabbro (favri), il mugnaio (mulinàr), il falegname (marangon) e il contadino (contadìn) sono foto di quel tempo, alcuni protagonisti non ci sono più neanche come persone che possano raccontare il loro lavoro, lavori che in questo modo oramai non fa più nessuno.
Ho completato la serie di foto con due scatti che rievocano ormai lavori di quei tempi, ma eseguiti ai giorni nostri nelle rievocazioni storiche dove , con nostalgia, vengono rappresentati, così vi propongo anche l’arrotino (gùa) e l’impagliatore (impajador di cjadreis).

Un grazie a Cristiana, Franco e Pierangelo compagni di viaggio di allora per quella avventura nei nostri amatissimi paesi Valvasone ed Arzene, da quest’anno uniti in un unico comune.

 
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Commenti (5)


  1. Complimenti Oscar, il tuo primo fotoreportage. :)


  2. Che meraviglia!

    Commuove e sorprende; bellissime foto, con cui avete saputo cogliere la cura e la passione per il lavoro…e il “Sentimento del tempo”; complimenti sinceri a te e ai tuoi compagni di viaggio, grazie per questo fotoreportage prezioso.


  3. Magnifica idea quella d’immortalare mestieri ormai tramontati; io li ho visti tutti questi artigiani negli anni della mia gioventù ed ho provato un senso di nostalgia nell’osservare le vostre foto. In bianco e nero, poi, hanno maggiormente un sapore di antico. Bravi!


  4. bellissimo fotoreportage, ben impreziosito dalle foto in bianco e nero.


  5. bellissimo reportage, votato con molto piacere

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