Venendo da Roma sull’Ardeatina, e lasciandosi alle spalle le villette chiare di Tor San Lorenzo (Ardea), stile mediterraneo, prima di entrare a Lavinio (Anzio), la strada passa in mezzo ad una splendida zona interamente verde nella quale spiccano, contro il giallo paglierino dei campi di grano, due costruzioni in mattoni rossi, le uniche due nel raggio di almeno 3 chilometri, per di più seminascoste dalla vegetazione. Un autentico paradiso terrestre a pochi chilometri dalla capitale.

Sto parlando del Lido dei Pini, caratterizzato dalla vastissima pineta della Gallinara (chiamata così forse in memoria di qualche donna dei secoli passati che si occupava di animali da cortile). La pineta è stata proprietà della famiglia nobile Borghese per molti anni addietro) e del Lido dei Gigli, così denominato in ragione dei gigli di mare (o pancrazi), bellissimi fiori che nascono e crescono solo sulla sabbia della spiaggia che si trova in fondo alla pineta.

Tutta la zona è ancora libera da cemento e vincoli edilizi e si divide fra bosco e campi coltivati. La stessa via Ardeatina si srotola fino a Lavinio sotto una galleria di pini dalle chiome rigogliose. Gli abitanti dei centri vicini si stanno adoperando affinché tutto questo resti così per sempre, pur consapevoli che la battaglia sarà dura. I tentativi di alcuni individui con pochi scrupoli di espropriare molti dei terreni liberi per renderli edificabili sono continui.

Foto 1: verde e campi a destra della strada, venendo da Roma;
Foto 2: spiaggia del Lido dei Gigli, con retro-spiaggia fiorita;
Foto 3: versante sinistro dell’Ardeatina;
Foto 4: villa, una volta possedimento Borghese;
Foto 5: viale che costeggia la pineta;
Foto 6: stesso viale, in direzione della spiaggia;
Foto 7: una radura all’interno della pineta;
Foto 8: campo di fiori selvatici;
Foto 9: campo di piccole margherite selvatiche;
Foto 10: tratto di pineta.

 
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