C’ero anch’io al Carnevale di Venezia 2014, il mio primo carnevale veneziano. Purtroppo, bagnato a causa della incessante pioggia, ha visto un leggero calo di presenze e ha fatto saltare alcuni spettacoli programmati.

In piazza San Marco, alle dodici di domenica 2 marzo, gremita di gente, ho assistito all’emozionante volo dell’aquila eseguito dalla nostra medaglia di bronzo alle Olimpiadi Invernali di Sochi, la pattinatrice Carolina Kostner che, appesa ad un filo e vestita da ”natura addormentata”, ha elegantemente volato e lanciato coriandoli dal campanile di San Marco al palco del Gran Teatro, dove la attendevano le autorità.

Al termine del volo, hanno sfilato le maschere per la gara della “Maschera più bella” e, subito dopo, i raggi del sole hanno fatto capolino sulla bella Venezia e finalmente sono uscite le maschere che hanno impreziosito piazza San Marco e le strade della città. Molti turisti, come me, hanno potuto fare un giro in gondola tra le calli per poi tornare a fotografare anche le bellissime maschere che rendono il carnevale veneziano tra i più suggestivi.

Ho potuto ammirare e fotografare le maschere che rappresentano quelle più conosciute della Commedia italiana: i peccati secondo Dante Alighieri, la natura, l’horror, gli antichi romani, le divinità, i re, le regine, i soldati, oltre a personaggi fiabeschi.

Con molti altri mi sono intrattenuta mentre illustravano la nascita e la storia delle maschere da loro indossate e alcuni mi raccontavano di aver ideato e qualche volta anche cucito l’abito che indossavano; fra i tanti, un simpaticissimo gruppo folkloristico di Folgaria che suonava strumenti molto particolari.

 
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