LE ORIGINI
Il borgo di Bussana Vecchia sorge su una collinetta alle spalle di Sanremo, la sua fondazione ha origine in epoca romana, ma i primi abitanti arrivarono nel 1050, quando i Conti di Ventimiglia diedero inizio ai lavori di costruzione del Castello, considerando la posizione di Bussana molto strategica per la difesa del paese dalle incursioni saracene, molto frequenti nella zona.

Tra il 1300 e il 1500, Bussana visse il suo periodo di maggior espansione, con la costruzione di nuove case e l’insediamento di nuovi abitanti. Con l’aumentare della popolazione, la piccola chiesa del castello non riusciva più a contenere tutti i fedeli, iniziarono così i lavori della nuova chiesa che termineranno nel 1404, la chiesa verrà consacrata al culto di Sant’Egidio.

IL TERREMOTO
Mercoledi 23 febbraio 1887, alle ore 6,21, mentre gran parte della popolazione si trovava nella chiesa per assistere alla messa delle Sacre Ceneri, un terribile terremoto che colpì l’entroterra sanremese, distrusse buona parte delle case di Bussana e fece crollare il tetto della chiesa, lasciando in piedi l’arcata del presbiterio e le cappelle laterali. Molti fedeli morirono intrappolati sotto le macerie, altri rimasero feriti, altri ancora scapparono fuori, trovando distruzione e desolazione ovunque, dalle macerie e dalle case distrutte si levavano le urla dei feriti. Il borgo era distrutto.

I superstiti si spostarono a vivere in accampamenti di fortuna, in attesa di poter recuperare le abitazioni meno danneggiate, ma dopo un’attenta verifica da parte di tecnici stabilirà l’impossibilità di recuperare le case e imporrà l’abbandono di Bussana, decretando la costruzione del nuovo borgo tre chilometri più a valle. Nel 1889 venne posata la prima pietra del borgo di Bussana Nuova. Il borgo di Bussana Vecchia viene definitivamente abbandonato nel 1894, celebrando l’ultima messa il giorno delle Palme. Da quel momento inizia così il declino del borgo dovuto agli agenti atmosferici, ma anche da atti vandalici e da furti di pietre e materiale da costruzione.

LA RICOSTRUZIONE
Il borgo resterà deserto fino all’inizio del 1960, quando il torinese Mario Giani, meglio conosciuto come Clizia, visitando il borgo diroccato, decise di fondare una comunità internazionale di artisti. Grazie alla mano d’opera di artigiani e artisti provenienti dall’Italia e dall’Europa, il borgo ricomincia a vivere. I materiali per la ricostruzione furono recuperati dalle macerie delle case crollate, ne l borgo furono attivate le linee elettriche, telefoniche, l’acqua e l’impianto fognario, i lavori di recupero degli edifici e di urbanizzazione terminarono nel 1978.

Negli anni molti artisti sono passati e si sono fermati a lavorare nelle botteghe di Bussana Vecchia, tutti hanno contribuito alla rinascita del borgo. Attualmente sono circa trenta gli artisti che vivono stabilmente a Bussana Vecchia, accomunati dalla passione per l’arte e la vita di comunità. Il fulcro del borgo è l’Osteria, usata come punto di ritrovo dagli artisti, dove convergono le strade della vita passata e le vicende di Bussana, con la vita attuale, dove i visitatori che visitano il borgo possono trovare ristoro e sentir raccontare le storie dei tempi che furono e dei primi abitanti di Bussana.

 
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