Nelle prime ore del torrido pomeriggio del 18 agosto 2012 da Piediluco (TR) si vede levarsi un’imponente colonna di fumo (foto 2) proveniente dalla montagna di fronte all’abitato di Papigno (TR); è l’inizio di un dramma per l’Umbria, presa sotto assedio da numerosi incendi scoppiati (o sarebbe meglio dire appiccati) a distanza di poche ore l’uno dall’altro.

Poco dopo arrivano i primi aerei a prendere l’acqua del lago per cercare di domare l’incendio.
Passata qualche ora si notano due piccole fumarole sulla montagna sopra le case del borgo di Colle Sant’Angelo, nel comune di Arrone, verso cui si sono precipitati i Vigili del Fuoco a sirene spiegate nella speranza, poi risultata vana, di fermare il propagarsi delle fiamme con un intervento via terra.

Cala la sera, gli aerei rientrano alla base e le fiamme, alimentate dalla brezza della sera, si fanno largo sulla montagna e tra gli uliveti. Inizia una notte infernale in cui sembra di trovarsi di fronte ad un vulcano in eruzione (foto 1).
Le fiamme, arrivate in cima alla montagna, hanno cominciato a bruciare anche l’altro versante mentre, continuando ad espandersi sui lati, hanno messo in pericolo Villalago ed il suo parco.

Il 19 agosto alle 6:50 gli aerei ricominciano la lotta al fuoco concentrando gli sforzi sia su Villalago (foto 3) che sulla parte di incendio che si stava espandendo dalla cima della montagna (foto 4), senza dimenticare gli altri incendi tra cui quello di Papigno, al quale si sono dedicati anche elicotteri.

Nel pomeriggio l’incendio sembrava quasi domato ma ecco che a sera ha ripreso forza nuovamente sul versante di Colle Sant’Angelo spostandosi sempre più verso Buonacquisto (foto 5). Ormai è tardi e gli aerei non possono più intervenire. Intanto Villalago, eccezionalmente tutta illuminata come quando vi si svolgono concerti ed eventi (foto 6), è sorvegliata tutta la notte dai Vigili del Fuoco per evitare che il poco fumo proveniente dalle vicine zone domate potesse trasformarsi nuovamente in pericoloso incendio.

Il 20 agosto si riprende la lotta alle fiamme nuovamente con gli aerei che prima delle 7 iniziano la loro opera (foto 7). Ma uno dei tre mezzi accusa un problema tecnico che gli fa perdere in volo parte del carico d’acqua raccolta a Piediluco (foto 8 ) ed infatti dopo un po’ di lanci viene fatto rientrare.

In compenso arrivano a dar manforte tre elicotteri: uno militare che poi vola verso Terni, uno dei Vigili del Fuoco (foto 9) ed uno del Corpo Forestale (foto 10) che finalmente riescono a dare il colpo di grazia agli ultimi focolai.

Tre giorni di estenuante lavoro per fermare un disastro naturale che sarebbe potuto trasformarsi anche in disastro umano e culturale, data la vicinanza di Villalago e di molte abitazioni, come purtroppo accaduto nelle stesse ore ad un’azienda agricola del vicino Montefranco, distrutta dal fuoco di un altro incendio.

 
© Riproduzione Riservata
 

Commenti (3)


  1. Sono ormai decenni che, soprattutto a fine estate, viene calcolata la potenza distruttiva degli incendi che spesso “puzzano” di… bruciato!


  2. Ogni anno migliaia di ettari vanno in fumo. Dove arriveremo ben presto??!!
    Bisogna intensificare i controlli…


  3. Soprattutto questo incendio puzza dato che è partito da due punti diversi contemporaneamente.
    Riguardo ai controlli, attualmente la sezione di Terni del Club Alpino Italiano sta collaborando attivamente per tenere sotto controllo le montagne della zona e segnalare movimenti sospetti e principi di incendio.

Lascia un Commento