La prima villa visitata in occasione delle XX giornate del FAI di primavera è stata la villa Rosati Colarieti, posta sulle colline ad est della città di Rieti, risalendo verso la frazione Castelfranco.

La villa presenta caratteri architettonici ispirati allo stile neoclassico, molto semplice nell’impianto, ha forma rettangolare e due sole emergenze; la prima rappresentata dalla torretta sul lato nord dell’edificio e la seconda dalla scala posta sul lato sud, che consente l’accesso al giardino “all’Italiana” e al belvedere affacciato sulla città.
Il prospetto più interessante è quello verso il giardino ove il carattere severo del fronte nord della villa si stempera “aprendosi” verso il bellissimo giardino all’italiana, con una scala a doppia rampa che ricorda vagamente quella di Villa Farnese a Caprarola.

Su di un gradone posto più in basso del giardino è stato ricavato un belvedere dal quale è possibile ammirare sia il monte Terminillo che la Valle Reatina.
Sul lato est della villa si trova un manufatto che ospita i locali di servizio alla villa e che ingloba i resti di una chiesa sconsacrata; l’aula dell’antica chiesa, trasformata in salone da ballo o da musica, termina con una piccola esedra.

La villa è circondata da un alto muraglione che protegge e custodisce un parco bellissimo, ricco di essenze locali, con contaminazioni di essenze tipiche di climi più miti come le palme.
All’interno parco ci si imbatte in un gazebo in ferro battuto, che pur se non originale, ricrea le atmosfere tipiche dei giardini ottocenteschi; prossima alla villa ed immersa nel verde del parco, si trova una piccola cappella a pianta circolare con cupola e occhio centrale, simile ad una miniatura del Pantheon.

Lungo il viale di accesso alla villa un emiciclo, utilizzato un tempo come mercato degli animali, è stato trasformato in campo da tennis; un piccolo obelisco è posto infine ad individuare la curva del viale superata la quale compare la facciata nord della villa.

 
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