L’undici marzo si è svolta l’assemblea regionale del WWF Campania presso l’Oasi “Cratere degli Astroni” di Napoli.
La mattinata è stata dedicata al ricordo della figura di Lello Capaldo, esponente dell’ambientalismo campano e non solo, scomparso cinque anni fa.

L’incontro è iniziato con un’introduzione del presidente regionale Alessandro Gatto ed è proseguito con le testimonianze di chi ha vissuto con Lello Capaldo quegli anni difficili per le lotte ambientaliste.

E’ intervenuto poi Stefano Leoni, presidente nazionale della associazione ambientalista più famosa al mondo, che ha sottolineato come la battaglia in difesa della natura sia sempre più difficile. Negli anni settanta era più naif, ora è indispensabile essere ancora più attenti alle tematiche globali, come i cambiamenti climatici.

L’incontro è stato impreziosito dall’intervento di Donald L. Moore, console generale degli Stati Uniti d’America, secondo il quale gli uomini non possono vivere senza la Terra che a sua volta non può fare a meno della razza umana. Ha ricordato l’impegno dell’amministrazione Obama a favore dell’innovazione verde e sostenibile. Ha sottolineato l’importanza dei giovani senza i quali non ci può essere futuro e che è necessario che le nuove generazioni si mettano in gioco.

L’intervento di Antonio Canu, responsabile del sistema Oasi del WWF Italia, è stato caratterizzato dall’annuncio che nel 2012 l’Oasi degli Astroni sarà oggetto di vari interventi tra i quali l’introduzione del capriolo.

Questi animali verranno dalla tenuta del Presidente della Repubblica di Castel Porziano, ha precisato nel suo intervento Fulco Pratesi, fondatore nel 1966 del WWF Italia ed icona del movimento ambientalista italiano. Ha giustamente ricordato che proprio in questa riserva fu fondata la sezione italiana del Fondo Mondiale per la Natura, evento tramandato ai posteri con una lapide posta all’ingresso, con l’intervento di Francesco Cuneo, allora direttore dello Zoo di Napoli. Negli anni successivi l’associazione del Panda ha trovato in Lello Capaldo un validissimo attivista, sempre attento a contrastare qualsiasi attentato alla natura.

Dopo l’intervento della figlia Marilena, l’impegno ecologista di Lello Capaldo è stato ben raccontato ai numerosi intervenuti da Maurizio Fraissinet, ornitologo e già presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Avendolo conosciuto da giovanissimo, è stato per lui un maestro di vita. In Italia l’ambientalismo ha una sua storia che va analizzata, secondo Fraissinet, perché all’inizio c’era più entusiasmo, oggi la questione ambientale è un fenomeno di massa (come le dimostrazioni NoTAV e contro le discariche) e manca un’idea identitaria dell’ambientalismo. Numerose sono state le battaglie di Capaldo per anni alla guida del WWF Campania.

Agli inizi degli anni settanta stilò un elenco delle aree naturali campane da proteggere. Nel 2012 i parchi, le riserve e le oasi nazionali e regionali sono proprio quelli da lui individuati.
Subì anche un attentato per il suo impegno contro i rifiuti e le discariche, in particolare proprio quella degli Astroni. Deciso è stato anche il suo impegno per il verde pubblico, contro il nucleare e contro l’abusivismo edilizio (Astroni, Camaldoli, Fuenti, Vivara).
Infine Fraissinet ha regalato un commosso ricordo alla platea, quando ha sottolineato l’approccio sempre lucido e scientifico delle iniziative ecologiste di Lello Capaldo e il suo amore per la cultura, testimoniato da una grande biblioteca che aveva nella sua casa.

L’intervento di Luigi Giuliani, già esponente di Italia Nostra e presidente regionale del WWF, ha ricordato un altro cavallo di battaglia di Lello Capaldo: la lotta all’inquinamento dell’Italsider di Bagnoli, raccogliendo dati sanitari e prelievi per spiegare perché gli abitanti si ammalavano e morivano di tumori. Giuliani ha anche precisato che tutti i partiti politici di allora vollero la seconda variante al piano regolatore che autorizzò nuovi interventi a Bagnoli per centinaia di miliardi di lire, quando già si poteva prevedere la fine economica di quel processo produttivo. La storia ha poi dato ragione all’impegno di Capaldo e anche di Antonio Iannello, storico presidente campano di Italia Nostra.

Sono poi intervenuti Fabio Fittipaldi, fisico ed ex presidente regionale del WWF, e Vincenzo Stabile, comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato.

Patrizia Fantilli, responsabile del settore legale del WWF Italia, ha detto che in Italia, a differenza di altri paesi, il WWF ha un settore legale, con 100 azioni giudiziarie e 250 udienze all’anno, e delle guardie giurate ambientali. Ha anche raccontato dell’impossibilità di trovare un termine che traducesse in inglese “abuso edilizio”!

L’intervento di Gennaro Esposito dell’associazione Medici per l’Ambiente ha riportato la discussione su un altro importante tema: le conseguenze sulla saluta umana degli attentati all’ambiente. La Campania e in particolare le province di Napoli e Caserta hanno registrato un incremento del tasso di mortalità per tumori del 48% per i maschi e del 38% per le donne. Sono dati allarmanti ma che ugualmente rendono le battaglie ecologiste molto simili a quelle di Don Chisciotte. E’ necessaria la partecipazione dei cittadini contro l’affarismo della politica.

Un altro ricordo di Lello Capaldo è venuto da Angelo Genovese, docente di Zoologia alla Federico II e già attivista WWF e Lega Ambiente, che ha sottolineato l’impegno coraggioso di Capaldo, padre dell’ambientalismo scientifico in Campania e in Italia e del WWF nelle battaglie contro la camorra, spesso responsabile dei maggiori crimini anche contro l’ambiente.

La mattinata si è conclusa con l’intervento del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che ha ribadito il suo impegno contro gli inceneritori e le discariche che si vorrebbero prevedere nel e a ridosso del territorio comunale, rifiutando l’idea che si possa passare dalla pestifera ciminiera di Bagnoli a quella altrettanto pericolosa di un inceneritore nella zona Est. Ha fatto anche appello alle energie positive della città per vincere tutte le sfide, come per esempio la ZTL, definita Zona a Talento Liberato, che anche se provoca comprensibili disagi, deve diventare strumento di miglioramento della qualità di vita urbana.

Marilena Capaldo ha infine scoperto una targa con la quale una sala della torre d’ingresso della riserva è stata intitolata a Lello Capaldo.

Foto 1: il presidente Alessandro Gatto e sullo sfondo Lello Capaldo.
Foto 3: Alessandro Gatto con il console Donald L. Moore.
Foto 4 e 5: Il sindaco Luigi de Magistris.
Foto 6: Fulco Pratesi.
Foto 8: lapide all’ingresso dell’Oasi che ricorda la fondazione del WWF Italia.
Foto 9: tabelloni all’ingresso dell’oasi.
Foto 10: la targa commemorativa.

 
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Commenti (2)


  1. Una testimonianza di grande spessore che speriamo possa contribuire a dar vita a una voce ambientalista autorevole che, sull’esempio dei grandi movimenti europei e non, metta la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema prima di qualsiasi appartenenza ideologica e logica clientelare.
    Complimenti, Matteo :-)


  2. Complimenti anche da parte mia… avrei dovuto esserci anch’io, ma avevo già un altro impegno.

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