Volge ormai al termine la II edizione di “Siracusa sacra”, visite serali guidate a beni culturali spesso inaccessibili al pubblico con il vantaggio di poterne godere nelle ore più fresche della giornata. L’evento è stato organizzato dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra – Ispettorato alle Catacombe per la Sicilia Orientale, l’Arcidiocesi di Siracusa e il comune di Siracusa con la preziosa collaborazione dell’associazione Kairòs. Tra i siti che rientrano in questo evento abbiamo deciso di visitare il complesso chiesa-cripta e ipogei di San Filippo Apostolo.

Gli Ipogei vennero scavati in età paleocristiana dai primi colonizzatori greci allo scopo di ricavarne materiali e blocchi per la costruzione e allo stesso tempo alla ricerca di vene acquifere e la creazione di pozzi. Nel corso del tempo questi spazi sotterranei si sono prestati a vari utilizzi e oltre a quelli già citati vennero pure utilizzati come rifugio al tempo delle persecuzioni cristiane, successivamente come luogo di purificazione delle donne secondo la tradizione ebraica, infatti proprio sotto la cripta della chiesa nell’antico quartiere ebraico della Giudecca si trova il “Miqweh”, noto anche come “Fonte delle Puerpere”. L’utilizzo più recente risale agli anni del secondo conflitto mondiale quando vennero adibiti a rifugio antiaereo durante i duri bombardamenti a cui la città fu sottoposta.

Adesso iniziamo il percorso che comincia con una visita e descrizione della piccola chiesa di San Filippo nata dalla trasformazione della preesistente Sinagoga dopo la cacciata degli ebrei nel 1472, dopodiché si accede agli spazi sotterranei attraverso un’apertura sul pavimento della chiesa proprio davanti al portale d’ingresso all’interno della chiesa stessa.

Scendendo una scalinata scavata nella roccia si arriva al primo livello e percorrendo un lungo corridoio si arriva alla cripta affrescata nella quale si aprono lateralmente degli altri vani o cappelle, una delle quali affrescata con una croce prospettica, tali affreschi sono oggi purtroppo in precario stato di conservazione.

Ripercorrendo all’indietro il corridoio si torna alla scalinata per continuare la discesa al livello inferiore che si apre sulla stessa scalinata. Tale ambiente dispone di ampi spazi in cui sono visibili le condotte dell’aria, i sedili in cemento e i rinforzi alla volta rocciosa perchè come già accennato questo sito venne utilizzato come rifugio antiaereo e sempre da questi ampi ambienti si dipartono lunghe gallerie che purtroppo non è possibile esplorare.

Tornando alla scalinata si nota che sulle pereti sono scavate delle finestre da cui è possibile vedere l’acqua in basso e la luce della chiesa in alto, infatti la scalinata gira intorno al pozzo stesso fino ad arrivare al “Miqweh” o “Fonte delle Puerpere” dove avvenivano i riti ebraici di purificazione.

Immagine 1: locandina “Siracusa Sacra”
Immagine 2: accesso ai sotterranei della chiesa
Immagine 3: affresco raffigurante uno scheletro nel corridoio di accesso alla cripta
Immagine 4: la cripta
Immagine 5: affreschi della cripta raffiguranti le stazioni della via crucis
Immagine 6: scalinata che conduce al secondo livello
Immagine 7: ambienti destinati a rifugio antiaereo al secondo livello
Immagine 8: finestra sul pozzo e scalinata che conduce allo stesso
Immagine 9: interno pozzo
Immagine 10: il “Miqweh” o “Fonte delle Puerpere”

 
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Commenti (4)


  1. Un reportage affascinante considerato che non era affatto facile fotografare in quelle condizioni di spazio e luminosità.


  2. Molte grazie Marcello! Fortunatamente con la mia cam riesco ad ottenere dei discreti scatti anche in condizioni di luce non proprio ottimali e solo in due casi ho dovuto ricorrere all’uso del flash.Per quanto riguarda gli spazi non sono cosi’ angusti come si possa credere,a parte le scalinate ci sono degli spazi molto ampi e gallerie che vanno a congiungersi con altri ipogei della zona,purtroppo essendo il numero di foto limitato non ho potuto documentare tutto e mi sono limitato a illustrare il percorso cosi come l’avevo descritto.L’unico problema era dovuto al fatto che non e’ affatto facile efettuare degli scatti in cui non appaiano delle persone,trovandosi in una visita guidata conposta da un gruppo di 20 ed e per questo che spesso mi son dovuto dileguare dal gruppo per fare degli scatti in tutta solitudine e fortunatamente mi e’ andata bene tranne in una sola occasione in cui si sono accorti della mia assenza e un addetto e venuto a riprendermi per ricondurmi al gregge. Grazie ancora,ciao ciao! :)


  3. Davvero bello ed interessante!


  4. Davvero gentile Rosy!
    Molte grazie! :)

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