La costruzione di Villa Moglia risale intorno al 1600,quando l’industriale Ercole Turinetti comprò il terreno sulla collina di Chieri per costruire un opificio con annessa coltivazione di gelsi per ricavarne la seta da filare per l’attività necessaria all’opificio stesso. Data la posizione ottimale per il proliferare dei bachi che abitavano i gelsi e la zona del chierese famosa per i suoi tessuti, l’attività di famiglia ben presto raggiunse i massimi livelli di produzione esportando la seta in tutto il mondo. Nel 1725 il figlio Giuseppe Maurizio Turinetti incaricò l’ architetto Luigi Barberis di ampliare l’ opificio per crearne una nobile dimora con annessa cappella privata per se e per la sua signora.

Nei primi anni dell’800 alla morte dei Turinetti, che non ebbero figli, la villa venne acquistata dal Conte Federici, un facoltoso industriale genovese, come regalo per un suo inserviente, il quale non seppe amministrare il bene e vendette tutto ciò che si trovava al suo interno per ricavarne denaro. Ben presto la villa venne abbandonata. Intorno al 1950 Villa Moglia venne ristrutturata sai Salesiani che intendevano realizzare un convento per novizi. Fu in questa ristrutturazione che in una parte dell’edifico venne ricavato uno spazio per allestire un teatro in grado di ospitare circa 200 persone. Purtroppo il progetto non ebbe il risultato sperato e ben presto anche i Salesiani lasciarono la villa condannandola ad un lento abbandono.

Villa Moglia oggi giace abbandonata a se stessa sulla collina tra i rampicanti e piante che la stanno pian piano divorando, avvolta nei sui misteri e i sui segreti che solo i muri sarebbero in grado di raccontarci. Negli anni al suo interno vi hanno trovato giaciglio i senza tetto e i balordi della zona, mentre orde di barbari e vandali hanno ridotto la villa ad un cumulo di macerie. Al suo interno resta ancora perfettamente conservata la mastodontica scala principale che chissà quante discese nobiliari ha consentito. Nonostante l’avanzato stato di abbandono, ancor oggi pare che la villa sia frequentata da sette sataniche che si ritrovano in quel luogo per compiere i loro riti occulti, anche se la villa e’ tutt’ora sotto la tutela del Ministero dei Beni Culturali.

 
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