Non si hanno notizie certe dell’anno di costruzione del Forte di Bard, le prime citazioni risalgono intorno all’anno 1000 d.C., dove si parla di un castello medievale con una torre al centro situato in una gola sulle alture tra la Dora Baltea e le rocce della montagna serviva da sbarramento per l’intera Valle d’Aosta per chi proveniva da sud e per la pianura padana per chi proveniva da nord. La sua posizione strategica era utile per fermare eventuali attacchi nemici e per controllare il commercio che passava per la valle diretto verso il nord.

Nel 1242 passa sotto il dominio Sabaudo grazie ad un’incursione di Amedeo IV di Savoia che lo conquista, in questo periodo iniziano le modifiche del castello che viene ampliato con delle tettoie e delle stalle per gli animali, viene fortificato con la costruzione di muri di cinta e postazioni per i cannoni. Nel 1661 il duca Carlo Emanuele II fece trasferire a Bard l’artiglieria che fino ad allora stazionava a Verres e la fortezza divenne il presidio Ducato di Savoia in valle d’Aosta. Nel 1704 l’esercito di Vittorio Emanuele II di Savoia si oppone con forza agli incursori della guerra di successione spagnola, sbarrando loro il passaggio e costringendoli alla fuga.

Il 14 maggio 1800 40.000 uomini dell’ Armé de réserve di Napoleone, attraverso il Gran San Bernardo, invasero la valle con l’intento di sterminare l’esercito austro-piemontese che in quel periodo occupava la pianura padana. Il cammino dei francesi proseguì spedito fino Bard dove vennero fermati dalle truppe austriache che presidiavano il forte. Nella notte del 21 maggio 1800 gli austriaci, comandati dal capitano Stockard von Bernokpf, vengono sorpresi da un attacco da parte delle truppe napoleoniche. Gli austriaci non mollano e il capitano ordina di spostare tutti i cannoni sulla sommità del forte, in modo da poterlo difendere meglio. I francesi non demordono e mettono sotto assedio il forte. Il 1° giugno 1800, dopo un’intera giornata di feroce battaglia e ingenti perdite di soldati, il capitano Bernokpf firma la resa e Bard è in mano ai francesi. Napoleone, esasperato dalla resistenza che gli austriaci gli hanno opposto, ordina di radere al suolo il forte.

Carlo Felice nel 1827 con la paura di nuove incursioni, commissionò all’ingegnere Francesco Antonio Olivero, ufficiale del Corpo Reale del Genio, la ricostruzione del forte che durò dal 1830 al 1838. Il nuovo forte venne ricostruito su 3 diversi livelli, l’Opera Ferdinando in basso, l’Opera Vittorio nel mezzo e l’Opera Carlo Alberto in alto, il complesso era dotato di casematte per l’artiglieria e di 283 locali che potevano ospitare fino a 420 uomini, che raddoppiavano in caso di necessità con alloggiamenti di fortuna sulla paglia. Il forte cadrà in disuso a partire dalla fine del 1800 e viene destinato al deposito di munizioni. Oggi il Forte di Bard, rimasto pressoché intatto, rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento e viene usato come polo didattico e per esposizioni di importanti mostre.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento