Samantha Comizzoli

Le diciannovesime elezioni comunali della storia di Ravenna nell’era dell’Italia repubblicana si terranno il 15 e il 16 maggio. In questa panoramica sui protagonisti delle Amministrative 2011, Comuni-Italiani.it ha intervistato Samantha Comizzoli, 40 anni, candidata a sindaco della lista civica “Ravenna Punto a Capo”.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Le emergenze non esistono, nella maggior parte dei casi sono situazioni conseguite a cattiva amministrazione nelle quali viene usata la parola “emergenza” per giustificare un’azione altrimenti non condivisibile. Non esistono “possibilità di sviluppo”, la maggior parte di noi ha problemi economici tali dal dover pensare alla giornata che sta vivendo.
Le priorità in questo momento sono: ridare i diritti ai cittadini (salute, democrazia, economico).

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
Non starò in silenzio. Sarò sempre in mezzo alla gente, cercherò il confronto.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
• Democrazia diretta.
• Lotta alla mafia.
• Trasparenza.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
a. Modifiche dello Statuto Comunale riguardanti l’iter delle petizioni popolari, la democrazia diretta, la trasparenza.
b. Attivazione di imprese che cambino l’economia ravennate rispettando la salute e l’ambiente e creino posti di lavoro.
c. Dare una controllata a tutti gli appalti, le concessioni, le convenzioni.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Meritocrazia, indipendentemente da sesso o età.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
No agli inceneritori e sostituzione con centro di trattamento della materia. No alle biomasse e sostituzione con il kitegen (tecnologia che sfrutta il vento in alta quota, ndr). Ridurre i consumi. Riorganizzazione dell’illuminazione pubblica con sorgenti a basso consumo o a led con comando centrale e manuale.
Smaltire gli iter burocratici per l’installazione di pannelli solari presso le abitazioni private. Acquisto condiviso del solare fotovoltaico e municipalizzata dell’energia elettrica costituita da comune, cittadini e imprese.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
No, e non solo sul “mio” territorio.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
La “grave situazione di Lampedusa” e i “conflitti del nord Africa” sono creati dall’Occidente. Da 50 anni ci raccontano una balla enorme, la grande menzogna. Con uno scopo economico, si è creato un mostro che non c’è identificandolo in popoli che vivevano in completa armonia con il loro territorio, delle loro risorse.
Abbiamo incendiato i loro paesi, stuprato le loro mogli, ucciso i loro figli e poi abbiamo raccontato al mondo, che non c’era nessun popolo lì e che quindi, potevamo prendere quelle terre, l’acqua, il petrolio. Quando hanno cercato esasperati e arrabbiati di raccontare la verità li abbiamo definiti pazzi o peggio ancora terroristi. Sono partita da lontano, ma è un discorso ampio, molto ampio che non si può definire in una sola risposta. Risposte ce ne sono parecchie.

Faccio fatica nel vedere “profughi politici” detenuti anticostituzionalmente in un centro per giorni, affinchè il numero aumenti così da creare un’emergenza. Trovo vergognoso che nessuna forza politica abbia almeno fatto pressione per permettere ad associazioni di volontariato di andare a Lampedusa per allestire un ospedale da campo per una prima accoglienza. Venire qui in Italia lasciando la propria terra non è la scelta giusta, non è una scelta di resistenza, quindi non la condivido. Ma non posso condividere ciò che sta facendo il nostro Governo e ciò che fa l’opposizione, che si dice per l’integrazione con tutta l’ipocrisia possibile (ovviamente con uno scopo).
Un cambiamento culturale d’informazione e di coraggio che identifica i veri colpevoli è un processo lungo e costa fatica, quando avremo compiuto questo, allora, con la reale conoscenza, troveremo anche le soluzioni. E anche queste ci costeranno impegno.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Un incentivo per la mafia.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Il mio impegno non finirà con questa esperienza e non dipende da quest’esperienza, ci sarà sempre perché è la strada che ho scelto, non posso girarmi dall’altra parte. Non posso avere la presunzione che ciò che vorrei io è la soluzione migliore per tutti, quindi il metodo migliore è che ogni cittadino abbia la possibilità di scegliere.
Il nostro programma è stato scritto interamente dai cittadini, con le loro proposte. Se pensassi di avere un paese da riconsegnare “aggiustato” con le mie scelte, mi comporterei come gli attuali politici. La città è dei cittadini, non di chi la governa.

 
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