PiùUnica Bonomi Hockey 2011-2012

Partecipa al campionato maschile di serie A1 di hockey su prato l’ASD S. H. PiùUnica P.Bonomi, di Castello d’Agogna, comune con più di mille abitanti in provincia di Pavia.

Comuni-Italiani.it intervista William Grivel, fondatore e General Manager della società lombarda, che dagli anni sessanta è un qualificato riferimento per chi vuole praticare l’hockey su prato.

Il campionato è iniziato con un pareggio in casa con l’Hockey Cernusco. Che campionato prevede per la sua squadra?
L’obiettivo è confermare i buoni risultati dello scorso anno, quindi entrare ai playoff scudetto. La squadra ha tutto il potenziale per poter raggiungere il traguardo prefissato.

La serie A1 è un girone unico con 10 squadre. Quali sono quelle che si presentano con le maggiori possibilità di lottare per il titolo italiano?
Sicuramente la favorità è la Hc Roma De Sisti, campione in carica. E’ una squadra collaudata che ha la vittoria nel suo DNA. C’è il Suelli che dopo anni sempre ai vertici dell’hockey italiano sembra aver raggiunto la giusta maturità per vincere finalmente il suo primo titolo, un gradino più sotto l’Hc Bra che è alla fine di un ciclo ma è certamente tra le quattro candidate per un posto ai playoff. Per la quarta piazza sarà lotta dura tra noi, Cernusco, Tevere e Butterfly.

William Grivel

E quelle che potrebbero non mantenere la categoria?
Credo che Bologna, Amsicora Cagliari e Valverde siano le tre squadre che si giocheranno la permanenza in A1, comunque sarà un torneo molto equilibrato e non è detto che queste tre squadre non riservino belle sorprese.

Quali sono le maggiori difficoltà dell’hockey su prato in Italia?
Come in tutti gli sport minori, la difficoltà maggiore è reperire le risorse economiche per affrontare un campionato di livello nazionale. Tre trasferte a Roma, due in Sardegna ed una in Sicilia rappresentano costi molto elevati e la poca visibilità mediatica non permette neanche di contare su sponsor importanti. Ci si arrangia, per fortuna noi da questo punto di vista siamo felici di aver fidelizzato alcune sponsorizzazioni con aziende che ci sostengono da anni, su tutti il nostro main sponsor la rete di mediazione creditizia PiùUnica.

Il movimento hockeistico su prato italiano come si colloca nel panorama europeo e mondiale?
A livello femminile la nazionale italiana è appena retrocessa dalla Poule A europea e nella prossima primavera parteciperà al torneo di qualificazione olimpica per Londra 2012. La maschile invece ha ottenuto la promozione alla Poule B e, dopo qualche annetto buio, speriamo si sia accesa una luce. Ci si aspetta molto dalla candidatura olimpica di Roma 2020 per poter partecipare ai giochi e rilanciare il movimento in tutta la nazione.

Flores in azione

Come giudica la copertura mediatica del vostro campionato?
Il nostro è un caso atipico che mi costringe a fare una distinzione tra copertura locale e nazionale. A livello locale abbiamo la fortuna di essere l’unico sport di squadra maschile a militare in una massima serie nazionale in provincia di Pavia. Giornali e Tv locali seguono le nostre gesta e ci riservano una buona copertura. A livello nazionale oltre a un paio di apparizioni stagionali su RaiSport a orari improponibili, il nostro sport come tutti gli sport minori fatica a trovare spazio su Tv e giornali. In Italia si parla solo di calcio e spesso, troppo spesso, anche di quello non giocato. Calcio, Formula1, Moto GP, Ciclismo occupano le principali pagine dei quotidiani sportivi nazionali mentre per gli altri sport rimangono le “brevissime“. Trasmissioni su reti statali come LA DOMENICA SPORTIVA (che non meriterebbe neppure più questo nome) parlano ormai solo di calcio ed è sempre più difficile trovare un giornalista sportivo che si intenda veramente di sport. Degli altri sport ci si ricorda solo per qualche giorno durante le Olimpiadi e solo se si portano a casa le medaglie… alla faccia del principio primo dello sport “l’importante è partecipare“.

I giovani come si avvicinano alla vostra disciplina?
Premesso che la “vocazione” allo sport è in netto calo e che personalmente ritengo che la colpa sia proprio della troppa visibilità che è data al calcio a discapito degli altri sport, il sistema migliore per avvicinare i giovani all’hockey è promuoverlo presso le scuole.

La crisi economica condiziona i programmi di una squadra di hockey di serie A1?
Certo che sì. Da un anno con l’altro bisogna cercare nuovi sponsor per sopperire alla rinuncia di qualcuno. Non si riesce mai ad iniziare una stagione con il budget per terminarla e il 50% delle risorse si trovano strada facendo, giorno per giorno.

ASD S. H. Paolo Bonomi e Castello d’Agogna: che rapporto c’è tra la sua squadra e la comunità locale?
Il rapporto con il Comune è ottimo così come quello con la gente del Paese e dei dintorni. Possiamo vantare sempre circa 200 spettatori durante le gare casalinghe.

Siete protagonisti anche di iniziative sociali?
Lo scorso anno abbiamo iniziato un progetto per insegnare l’hockey a ragazzi con handicap dell’Anfas di Mortara. Sfortunatamente per mancanza di fondi abbiamo dovuto sospenderlo. La speranza è di poterlo riprendere la prossima primavera.

 
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