Massimiliano Malaspina

E’ composto da circa 42mila unità il corpo elettorale di Chioggia che il 15 e il 16 maggio è chiamato a pronunciarsi sulla composizione del nuovo consiglio comunale. In sei concorrono per la massima carica cittadina, tra questi Massimiliano Malaspina, 39 anni, candidato a sindaco di Chioggia per la Lega Nord-Liga Veneta. Comuni-Italiani.it lo ha intervistato.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
L’emergenza più grave è quella del mondo pesca, che si trova a vivere un momento di grande difficoltà. Di conseguenza, una delle priorità è sicuramente il sostegno ai pescatori, che non può prescindere dal rilancio dell’occupazione a Chioggia.
Il nostro programma prevede inoltre investimenti per dare un nuovo volto alla città, interventi per il decoro e l’arredo urbano anche per attrarre visitatori. C’è un grande lavoro da fare per creare nuove opportunità nel settore turistico.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
Stiamo organizzando meeting con le associazioni di categoria, incontri con i cittadini, dibattiti politici per far conoscere il nostro programma e le nostre idee. Chioggia ha bisogno di un sindaco vicino alla gente.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
• Chioggia autorità portuale: esiste già uno studio per lo sviluppo del porto e il Commissario Prefettizio sotto mia richiesta ha già consegnato in Regione la domanda di attuazione di questo progetto. Bisogna dare una spinta occupazionale al nostro territorio: ed ecco la nostra soluzione per aiutare tanti giovani ad inserirsi nel mercato del lavoro.
• Sviluppo del turismo: investiremo risorse e finanziamenti in un assessorato per il turismo al fine di puntare da una parte alla promozione del patrimonio artistico, culturale attraverso iniziative ed eventi e dall’altra a dare spazio ai giovani.
Riqualificazione della città e decoro: ordine, pulizia e decoro sono i presupposti per dare una nuova immagine a Chioggia. Un posto più bello dove vivere e una località più bella da visitare.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Dobbiamo attivarci per sostenere le persone che si trovano in difficoltà, aiutare i pescatori in questo momento critico. La gente ha bisogno di sentire che l’amministrazione comunale è al loro fianco.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Abbiamo tanti giovani e donne in lista: non sceglieremo in base al sesso ma per capacità e conoscenze.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Una delle prime cose che faremo sarà sostituire le lampadine tradizionali con i led (allo stesso prezzo che paghiamo ora per l’illuminazione pubblica avremo wireless e telesorveglianza gratuiti), ci attiveremo per installare impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici, avvieremo un progetto per alimentare i mezzi pubblici con biodiesel.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Assolutamente no.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Linea dura contro l’abusivismo che colpisce le nostre spiagge. Chi viene nel nostro territorio per lavorare è il benvenuto, tutti gli altri non sono graditi.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Sarà una risorsa enorme per il territorio: a conti fatti avremo qualche milione di euro in più nelle casse comunali a disposizione della città.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Una città completamente cambiata, con un’immagine nuova. Siamo indietro di anni rispetto alle altre realtà a noi vicine per quanto riguarda infrastrutture, servizi, opportunità lavorative. C’è bisogno di una grande trasformazione perché Chioggia merita di avere un ruolo primario nel Veneto.

 
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