Mattia Calise

Chiuse le liste elettorali, inizia il conto alla rovescia in vista delle elezioni comunali 2011 che si terranno il 15 e il 16 maggio. A Milano son in quattordici a contendersi la poltrona di primo cittadino, tra questi c’è Mattia Calise, 20 anni, candidato a sindaco per la Lista Civica Milano 5 Stelle. Comuni-Italiani.it lo ha intervistato

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
a. Emergenza ambientale
b. Sicurezza
c. Lavoro

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
Le nostre proposte per l’emergenza ambientale milanese:
• Riqualificazione energetica degli edifici pubblici: per i 703 edifici comunali ipotizziamo un audit energetico immediato, individuando tipi di impianti, potenze impiegate, consumi ecc., e un progetto veloce di riqualificazione energetica, con l’adeguamento dei relativi impianti di climatizzazione (in particolare con la sostituzione immediata delle caldaie obsolete), e laddove possibile l’installazione di impianti fotovoltaici e per il riscaldamento di acqua sanitaria;
• Riqualificazione del parco automezzi pubblici: pianificazione della progressiva e completa eliminazione dei motori diesel, con blocco immediato dell’acquisto di nuovi mezzi diesel.
• Interventi urgenti per la mobilità: abolizione dell’ecopass, che così com’è è un incentivo ad inquinare; aumento delle corsie preferenziali per i mezzi pubblici; creazione di una vera rete di piste ciclabili. Costruzione di nuovi parcheggi di interscambio con MM, Passante ferroviario e capolinea bus esterni, e blocco della costruzione di nuovi parcheggi in città.
• Avvio immediato della raccolta differenziata per l’umido, e promozione dell’incremento delle altre raccolte: modifica alla tassa rifiuti con con introduzione della c.d. “tariffa puntuale” in cui i cittadini pagano in funzione dei rifiuti che producono effettivamente.
• Creazione di un impianto di compostaggio a livello di quello esistente a San Francisco, sfruttando l’esperienza già maturata operativamente al centro di riciclo di Vedelago.
• Stop a nuovi inceneritori, e divieto di conferimento rifiuti dall’esterno del bacino d’utenza locale.
• Stop al consumo di territorio: modificare il PGT vietando il consumo di territorio agricolo, e introducendo il principio di concessione di licenze edilizie solo per demolizioni e ricostruzioni di edifici civili esistenti, o per cambi di destinazione d’uso di aree industriali dismesse.
• Incentivazione produzioni agricole locali, introducendo nei bandi pubblici di fornitura degli alimenti, tra i criteri discriminanti di scelta, il fattore “Km zero” e la reale provenienza biologica. (pensiamo al potenziale del parco agricolo sud)
• Realizzazione di una rete cittadina di case dell’acqua, le cui ricadute benefiche sono arcinote, dalla riduzione dei trasporti su gomma di acqua in bottiglia all’eliminazione di una consistente quota di rifiuti in plastica.
• Obbligo di installazione di pannelli solari fotovoltaici nelle nuove costruzioni introdotto nel Regolamento Edilizio Comunale.

Le nostre proposte per la sicurezza:
• La sicurezza delle “Forze Armate”, e del “Coprifuoco”, da sola è da Paese arretrato, da Terzo Mondo. La vera sicurezza la fanno i cittadini, vivendo gli spazi pubblici, presidiandoli; in un quartiere la criminalità s’insedia stabilmente quando i cittadini smettono di denunciare anche i piccoli abusi o prevaricazioni che subiscono da parte di pochi malviventi. Le forze dell’ordine devono poi essere pronte a intervenire su tutte le segnalazioni dei cittadini con tempestività, ma è chiaro che se le risorse sono centellinate questo non può che essere a favore del crimine.
Per questo è necessario che tutti i sindaci si facciano promotori di una protesta insistente presso i Ministeri della Difesa e dell’Economia perché finiscano i continui tagli a chi deve garantire la nostra sicurezza. Avremmo bisogno sia di più organico per i vigili di quartiere – che potrebbero così girare sempre in coppia – sia di inserire nei ranghi della polizia locale, elementi delle principali etnie presenti.
• Contrasto al racket e al comportamento mafioso Allargare la cooperazione del Comune anche all’associazione Sos-Racket (oggi il Comune ha un servizio “Sos contro racket e usura” in collaborazione con l’associazione “Sos Italia Libera”), e alle altre realtà associazionistiche attive sul tema; evidenziare nel dovuto modo il servizio “Sos contro racket e usura” nel sito del Comune (che attualmente sembra quasi nascosto), e promuoverne le attività con una campagna informativa periodica; realizzare un tavolo permanente anti-racket/anti-mafie nel Comune, che possa coordinarsi con le realtà già attive a livello locale e nazionale; presentazione al Consiglio Comunale di tutti i bilanci delle società partecipate dal Comune (che ad oggi non è obbligatorio).

Le nostre proposte per il lavoro:
• il Comune di Milano dovrebbe prendere in mano il più possibile l’intermediazione domanda-offerta, non deve lasciar fare solo ai privati, è questione essenziale per i suoi cittadini. E deve evitare, anche nelle ex-municipalizzate da lui controllate, l’esternalizzazione dei servizi attraverso cooperative.
Andrebbe poi dato ad ogni giovane milanese la possibilità, almeno una volta nella vita, di accedere ad un servizio di consulenza fiscale economica e giuridica, che permetta loro di realizzare un progetto che abbiano a cuore per la loro vita.
• Università e mondo del lavoro: metterei a disposizione degli spazi che le Università potranno affidare a gruppi di studenti che dovranno farsene carico per adibirli a luoghi di ricerca proprio sul tema scuola e lavoro; si potrebbe anche aprire una sottoscrizione pubblica per premiare la ricerca dell’università che meglio farà una proposta siglata da professori e studenti insieme, per affrontare la famosa crisi: se aspettiamo che il sapere venga dai politici siamo finiti.
Il sapere è dove si studia, e dare agli studenti il compito di risolvere la crisi che li colpisce è il primo passo per coinvolgerli e trovarli in seguito pronti anche ad agire.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
1. Coinvolgimento attivo dei cittadini, tramite consultazioni preventive per tutte le iniziative;
2. Lotta senza quartiere ai conflitti d’interesse;
3. Trasparenza assoluta, vogliamo che i cittadini possano controllare gli amministratori pubblici.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
• L’avvio immediato della riscrittura del PGT con lo stop al consumo di territorio;
• Le misure urgenti per l’emergenza ambientale.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Giovani: per esperienza personale ritengo non ci siano problemi al riguardo nel MoVimento 5 Stelle! Riteniamo debba esserci piena corrispondenza tra i diritti all’elettorato attivo e a quello passivo.
Quote rosa: vorremmo puntare ad avere il 50% di quote rosa. Sappiamo che il nostro non è un Paese facile per le donne che lavorano, e vorremmo seguire l’esempio della vicina Svizzera, che nel giro di una generazione ha realizzato una vera e propria rivoluzione rosa (ed oggi ha le donne in maggioranza nel Consiglio Federale nonchè alla presidenza delle due Camere).

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Ripeteremo alcune delle indicazioni già citate nell’ambito dell’emergenza ambientale da affrontare a Milano.
Riteniamo che debba esser dato il massimo sostegno allo sviluppo del Fotovoltaico ed al solare termico, tenendo presente che sono numerosi gli esempi di impianti completamente finanziati dalle banche sia nei confronti di aziende che di privati.
Naturalmente non bisogna perdere l’occasione di intervenire laddove è più facile, ovvero nelle nuove costruzioni, introducendo – come già avvenuto in oltre trecento comuni virtuosi italiani – l’obbligo di realizzazione di impianti fotovoltaici in tutti i nuovi insediamenti e nelle ristrutturazioni edilizie.
Riguardo allo sviluppo ecosostenibile, dobbiamo ribadire il principio di STOP al consumo di territorio, applicando i principi del MoVimento 5 Stelle per cui il rilascio di nuove concessioni edilizie sarebbe effettuato esclusivamente per interventi di recupero edilizio, o per riconversione di aree industriali dismesse.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
No. La nostra posizione contro il nucleare era già nota prima del disastro di Fukushima, e oltre alle questioni irrisolte relative alla sicurezza, siamo in grado di documentare l’inutilità e la non convenienza economica delle ipotetiche future centrali nucleari italiane.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Nella risposta separerei la gestione delle emergenze dalla situazione “normale”, che a mio parere richiede un salto di qualità, anche per poter avere un domani la collaborazione necessaria dai rappresentanti delle etnie già presenti, per la gestione delle emergenze.
Proporrei di assegnare spazi del Comune come luoghi d’aggregazione per le varie comunità etniche formatesi, che ovviamente siano zone crime-free monitorate, ma in modo collaborativo.
Proporrei anche la realizzazione di un tavolo permanente (strutturato in sotto-tavoli per ognuna delle 9 zone) per l’integrazione, coinvolgendo elementi di tutte le etnie presenti.
Introdurrei il principio della presenza di personale multietnico, sia nei servizi ai cittadini che nelle forze di polizia locale, per superare le barriere di lingua e mentalità.
Per la gestione delle emergenze, non a caso penso sia necessario seguire i principi etici del “Manifesto di Emergency”, cercando di prevedere e gestire le emergenze, anziché subirle con risposte che attualmente sono sempre in ritardo sulla realtà degli avvenimenti.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Dalle pre-analisi in corso sugli effetti del federalismo fiscale su Milano, risulterebbe un incremento notevole come fondi disponibili grazie all’introduzione dell’IMU, che potrebbero quindi essere utilizzati come risorsa aggiuntiva per l’emergenza ambientale, il sostegno all’occupazione e la predisposizione di veri centri di accoglienza profughi.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Semplicemente una piramide rovesciata, dove le decisioni non sono calate dall’alto, ma partecipate e condivise dalla cittadinanza.

 
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