Armando Siri

Il 15 e 16 maggio si rinnova il consiglio comunale in 1.345 comuni, tra questi Milano guida l’elenco dei più grandi. In vista dell’appuntamento elettorale Comuni-Italiani.it ha intervistato Armando Siri, 39 anni, candidato a sindaco del PIN-Partito Italia Nuova.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Se per territorio si intende la città di Milano al primo punto c’è la sicurezza che va affrontata senza demagogia e con gli strumenti effettivi che la legge mette a disposizione del Sindaco. Ovvero la Polizia Locale. Una recente sentenza della Corte Costituzionale cancella di fatto i pochi poteri che erano stati attribuiti al primo cittadino su proposta del Ministero dell’Interno. Di fatto il Sindaco può però contare direttamente su più di 3 mila uomini della Polizia Locale che, anziché essere in giro a far multe grazie all’introduzione del “bollino per la sosta” a 150 euro annuali (uno dei punti del programma del PIN), potranno occuparsi della Tutela e della Sicurezza del cittadino.
A seguire credo sia necessario pensare a Milano non solo come il “centro” ma come tutta l’area che la identifica come Città Metropolitana. La pulizia della città, dei parchi pubblici e il decoro sono condizioni che non fanno distinzione di “zona”.
L’Amministrazione prometta meno cose possibili, soprattutto cose che non può mantenere, e si impegni a non mettere i bastoni fra le ruote all’iniziativa privata del singolo cittadino che molto spesso riesce a fare per sé e per la collettività molto di più e molto meglio di quanto non faccia il Comune. Meno ordinanze e quelle che ci sono siano rispettate.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La campagna elettorale sarà fatta di confronti, tutti quelli possibili, con i cittadini e non per dire di sì a tutti, accontentare tutti e poi disattendere tutti. Poche cose chiare e fattibili per stabilire un rapporto autentico senza far finta che la realtà sia un optional ma una condizione da affrontare con buona volontà per modificarla là dove è possibile. Sempre a condizione che ci sia la volontà.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
• Introduzione del Bollino per la Sosta in città a 150 euro l’anno (40 centesimi al giorno), abolizione dell’Ecopass, rifacimento del manto stradale con asfalto catalitico in grado di assorbire fino al 50% delle polveri sottili come hanno già fatto a Montreal, San Francisco, Shangay, Londra e altre grandi capitali mondiali.
• Trasporti 24h su 24h e liberalizzazione degli orari degli esercizi pubblici 24h su 24h, uffici pubblici aperti sabato e domenica mattina. Milano è la città dei single e delle donne che lavorano, è giusto che, anche dopo le nove, si possano fare acquisti senza dover aspettare una settimana per comprare qualcosa che serve in casa, o andare dal parrucchiere o comprare una camicia.
• Il terzo è Wi-fi internet gratuito per tutti i residenti.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Le cose di cui sopra.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Niente categorie per favore. Esistono le persone, e quelle di valore lo sono indipendentemente dal loro sesso e dalla loro età. Di sicuro oggi posso contare su donne determinate e preparate, con molta voglia di cambiare, e giovani di talento e desiderosi di esprimersi.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Il tema dell’energia è nazionale, ma il mio orientamento è rivolto all’utilizzo dell’energia solare (l’Italia è il secondo Paese in Europa per insolazione dopo la Spagna), l’Eolico, l’Idroelettrico. Abbiamo vento e fiumi: sfruttiamo queste caratteristiche del territorio e del clima, senza perdere di vista la realtà.
Tutto si può fare a patto che lo si faccia con criterio ed efficacia autentica e non solo per “slogan”.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
No. La tecnologia di cui disponiamo è vecchia e lo sarebbe ancor di più quando l’eventuale impianto fosse terminato. A queste condizioni il nucleare non è auspicabile.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Immigrato di per sé non è un “minus”. Conosco immigrati perfettamente inseriti nel tessuto sociale e professionale milanese, come nazionale. Ingegneri, medici, operatori sanitari, badanti ecc. I pregiudizi fanno male al genere umano. Ma non devono esistere di nessun tipo neppure al “contrario”. Ogni società organizzata ha delle regole che vanno rispettate, chi le rispetta è benvenuto, chi non le rispetta non lo è.

Se invece il problema non è l’immigrazione ma la Povertà, la questione si fa più complicata. In questo sistema attuale l’opportunità di un lavoro è negata nonostante il primo articolo della Costituzione dica che “….la Repubblica è fondata sul lavoro…”. Questo vale per gli italiani come per chiunque altro.

Il PIN propone un nuovo modello fiscale che potrà consentire al settore produttivo del Paese, grazie alla riduzione delle imposte al 15% e la modifica dei costi previdenziali e l’introduzione di una tassa fissa unica per il cittadino di 3000 euro l’anno (stipendi al lordo) e per le aziende di 15000 euro, di fornire l’opportunità di un lavoro a ciascuno. Naturalmente per chi avrà voglia, sia esso italiano sia esso straniero.

Le regole vanno rispettate ma occorre anche creare le condizioni per cui sia davvero possibile attuarle nella realtà. Se lo faremo a quel punto potremmo davvero dire che chi è in regola sia il benvenuto, chi non lo è non troverà posto nel nostro Paese. E’ un principio di buon senso, scevro da condizionamenti ideologici e pregiudizi. Se le regole sono fatte in modo tale da poter essere davvero rispettate lo Stato le farà rispettare, senza se e senza ma. Il Comune per quel che gli compete, anche.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Non credo nelle riforme a metà. Occorre una riforma generale dell’architrave dello Stato. Una riforma autentica che non tenda a dividere ma a stabilire un ordinamento snello ed efficiente da Bolzano a Lampedusa e che preveda un Capo dello Stato eletto direttamente dal Popolo. I cittadini potranno così utilizzare la loro sovranità senza vincoli e senza doversi sentire dei “tapini” dinnanzi ad uno Stato di cui non si conosce davvero la faccia. Chi comanda in questo Paese? Non il popolo. E allora chi? Non abbiamo una risposta.
Il Comune di Milano, attraverso il bollino per la sosta e l’introduzione della tassa fissa di 3 euro per coloro che soggiorneranno in città in hotel, avrà risorse nuove per poter fornire servizi sempre più adeguati, ma non illudiamoci che se sono cose “pubbliche” non abbiano costi. Occorre parlare francamente ai cittadini, si possono chiedere in certi casi specifici piccoli sforzi per fornire servizi migliori ma che lo siano davvero e non diventino la scusa per accontentare poi le esigenze di questa o quella categoria. Il cittadino, il singolo individuo sia al centro delle iniziative del Comune di Milano.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Un Sindaco e una Civica Amministrazione che non farà mai prevalere la “ragion di Stato” sul diritto del singolo cittadino di ottenere ciò che gli spetta quando gli spetta, chiedendo per contro il rispetto delle regole, poche ed effettivamente “rispettabili” nella realtà. Una Civica Amministrazione che agevoli in ogni modo l’iniziativa del singolo volta allo sviluppo e all’arricchimento dei servizi e delle iniziative in città, siano esse culturali, sociali, commerciali.
Una Civica Amministrazione pronta a rivolgersi direttamente ai propri cittadini dinnanzi a temi particolarmente importanti e la cui decisione sarà rispettata.

 
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