copertina libro

Oltre mille copie vendute per “Ecco il mio sogno”. Un exploit per il libro di Gianfranco Neri e Gianrocco Antonio Morese che a due mesi dalla presentazione è andato letteralmente a ruba nella librerie di Pompei, risultando tra i libri di storia locale più venduti in assoluto.

“Non speravamo in un successo simile – commenta Gianrocco Antonio Morese, giornalista e direttore del settimanale Informacittà – questo dimostra la sconfinata stima che i pompeiani nutrono per l’impegno culturale di Gianfranco oltre al desiderio di riconoscersi in una storia comune fatta di personaggi ed eventi che hanno vissuto i nostri nonni”.

Il libro fu presentato nell’aula consiliare di Palazzo De Fusco, lo scorso 14 dicembre, nel corso di una manifestazione in ricordo di Gianfranco Neri, scomparso otto mesi fa, che, per le sue numerose iniziative di promozione della cultura e delle tradizioni locali, è stato riconosciuto a tutti gli effetti un genius loci da artisti, istituzioni e cittadini.

Prima di andarsene, le sue ultime energie – come ricorda la figlia Ermelinda nelle righe di ringraziamento a chi gli è stato vicino, che aprono il libro – le ha spese per lasciare alla sua amata terra una sorta di testamento spirituale, nel quale portava a compimento il suo “sogno” di ricostruire la storia della città moderna.
Un’operazione di scopi “strettamente documentari” – per dirla con il regista e giornalista Rosario Ruggiero che ha firmato la prefazione – “il cui valore sarà così da trovare tutto nell’abbondanza ed accuratezza dei dati”.

L’opera infatti ripercorre le tappe cruciali della storia di Pompei partendo dalla storica data del 1887, fondamentale sul piano religioso e civile: da un lato avvenne l’incoronazione della sacra immagine della Vergine del Rosario e l’inaugurazione dell’Altare Maggiore di quello che sarebbe diventato il Santuario; dall’altro la nascita del primo nucleo abitativo intorno al quale si sarebbe sviluppato il centro storico del futuro comune mariano.

Dalla ricostruzione degli eventi, emergono, come spiega nella premessa l’architetto Federico Libero Italico Federico, le due anime della città quella di cultura “vesuviana e torrese”, che si estende dal centro a via Nolana e Tre Ponti, e quella di cultura “lattara e scafatese”, che va da Mariconda a Messigno, a Pontenuovo.

Lo stile viaggia su due piani, quello surreale e commosso del racconto in prima persona di Neri, e quello asciutto e scrupoloso tipico del giornalista, firmato da Morese. Entrambi procedono armonicamente e rendono piacevole e intrigante la lettura.
Le ultime copie rimaste sono acquistabili presso la Libreria Materdei (Via Anastasio Rossi, 19, Pompei).

 
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