Tre morti e case sotto il fango per l’alluvione
Tre vite spezzate e un intero paese sepolto sotto due metri di fango. E’ nel comune di Saponara che si sono registrati i danni maggiori legati alla tremenda alluvione che ieri ha colpito la provincia di Messina e parte della Calabria.
Circa 400 millimetri di pioggia si sono abbattuti su quei territori provocando nel primo pomeriggio l’esondazione del torrente Longano che ha invaso l’abitato di Barcellona Pozzo di Gotto, lasciando isolata la città con strada provinciale e autostrada completamente bloccate.
Nelle stesse ore un costone di roccia è franato travolgendo la frazione di Scarcella, nel territorio di Saponara, e portando morte e distruzione nella piccola cittadina che conta poco più di 4mila abitanti. Tre le vittime accertate, tra cui un bambino di dieci anni, Luca Vinci, rimasto intrappolato nella propria abitazione sommersa dal fango; inutili i tentativi di salvarlo da parte della madre, tratta in salvo e ora sotto choc.
Nel frattempo i soccorritori sono all’opera nel tentativo di recuperare i corpi delle altre due vittime: si tratta di Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio di 50 e 25 anni, anch’essi sepolti in casa dall’onda di terra e detriti.
Resta l’allerta meteo per i prossimi giorni e, come ha avvertito il sindaco di Saponara, c’è il rischio di dover sgomberare 420 persone.
Un’altra dolorosa ferita per il messinese che arriva a due anni di distanza dalla catastrofica alluvione di Giampilieri in cui persero la vita 37 persone. Dopo quella tragedia furono stanziati dei fondi per la messa in sicurezza dei territori più esposti al rischio idrogeologico, ma come denuncia questo video poco o niente è stato fatto a causa della litigiosità e della lentezza della politica locale.
Nel filmato la giornalista Elena De Pasquale, intervistata dalla redazione di Sudpress, punta il dito contro il grave ritardo con cui la stampa nazionale ha dato spazio all’alluvione di ieri, suscitando l’indignazioni delle popolazioni colpite. Solo grazie al tam tam sui social network con testimonianze e video postate dagli stessi abitanti del messinese ha rivelato all’opinione pubblica la gravità di quanto stava accadendo in quelle zone.
Nessun commento