La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe
L’11 ottobre 2015, con l’associazione Mondo Unito, abbiamo effettuato una visita alla mostra allestita in uno stabile confiscato alla criminalità, nella cittadina di Casal di Principe.
La struttura è stata dedicata a Don Peppe Diana, assassinato il 19 marzo 2014, nel giorno del suo onomastico, nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe, mentre si accingeva a celebrare la Santa Messa.
La mostra, aperta al pubblico il 21 giugno, è intitolata “La luce vince l’ombra” ed è rivolta alla pittura di una corrente seicentesca di artisti napoletani o vissuti solo temporaneamente a Napoli, attratti dall’espressione pittorica caravaggesca.
Dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dal Museo di Capodimonte, dalla Reggia di Caserta, dal Museo Campano di Capua, dalla Quadreria dei Girolamini di Napoli sono pervenuti capolavori di insigni artisti quali:
Battistello Caracciolo, Bartolomeo Manfredi, Jusepe de Ribera, Artemisia Gentileschi, Mattia Preti, Luca Giordano, Massimo Stanzione, Pacecco de Rosa, Micco Spadaro, Gianbattista Ruoppolo, Salvator Rosa, Mattia Preti e Juan Do (il Maestro dell’Annuncio ai pastori).
Tra i dipinti un quadro simbolo della mostra, “Il concerto musicale” (1610-1620 ca.) di Bartolomeo Manfredi.
Il 27 maggio del 1993 il dipinto fu colpito nell’attentato mafioso di via dei Georgofili e ne restano solo alcuni pezzi, poiché la parte perduta non è stato possibile ricostruirla.
In esposizione anche una statua in terracotta: “Mater Matuta”, che nella mitologia romana era la dea del Mattino o dell’Aurora e quindi protettrice della nascita degli uomini. Viene rappresentata da una donna seduta, che sorregge in grembo uno o più neonati.
I visitatori vengono accompagnati dagli «Ambasciatori della rinascita», ottanta giovani di Casal di Principe preparati per l’occasione da Dipartimenti della Seconda Università di Napoli.
La luce vince l’ombra vuol essere anche un augurio alla martoriata terra campana affinché, come la famosa Fenice, possa risorgere dalle ceneri e scrollarsi di dosso la cattiva fama, causata dalle lucrose attività camorristiche locali.
L’apertura della mostra, vista la numerosa affluenza di visitatori, è stata prorogata fino al 13 dicembre di quest’anno.
Nelle foto:
3) “Il concerto musicale” di Bartolomeo Manfredi, colpito nell’attentato mafioso di via dei Georgofili.
4) “l’Incredulità di San Tommaso” pitture caravaggesche del 600, proveniente dagli Uffizi
e “San Girolamo” di Ribera, detto Lo Spagnoletto, dalla Galleria degli Uffizi.
5) “Strage degli innocenti” di Massimo Stanzione, da Capodimonte
e “Salomè con la testa del Battista” di Giovan Battista Caracciolo, dal Museo di Capodimonte.
6) “Vanitas” di Mattia Preti, dalla Galleria degli Uffizi.
7) “Mater matuta” proveniente dal museo Campano di Capua.
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