Il Palazzo Cavalli Franchetti a Venezia è uno dei più importanti edifici gotici della città anche se, ahimè, i massicci restauri del diciannovesimo e ventesimo secolo lo hanno reso in realtà neogotico.
La mostra Gotica Glasstress 2015 trova quindi giusta collocazione nelle sue splendide sale.

Questa esibizione è anche evento collaterale della Biennale, che offre l’opportunità di visitare non solo le sedi istituzionali dei Giardini Napoleonici e dell’Arsenale ma anche molti bellissimi palazzi non sempre accessibili ad un vasto pubblico.
Non è il caso del Franchetti che dal 1999 è sede dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e uno dei centri culturali privati più frequentati in città.

La mostra inaugurata il 6 maggio in concomitanza con la vernice della Biennale, e visitabile fino al 22 novembre, è un evento promosso e organizzato dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, Berengo Studio e Fondazione Berengo.
Cito testualmente dalle note stampa fornite da Berengo Studio:

GLASSTRESS 2015 GOTIKA è un’esplorazione dell’effetto che il Gotico e i concetti medievali hanno avuto sulla coscienza e sull’arte contemporanea.
GLASSTRESS 2015 Gotika riunisce opere medievali in vetro e altri oggetti provenienti dalla collezione dell’Hermitage che mai o raramente sono stati esposti al pubblico, con opere d’arte contemporanea create in vetro nella fornace Berengo di Murano. Agli artisti invitati, provenienti da più di 20 nazioni diverse, è stato chiesto di rispondere ai concetti propri del Gotico nelle loro creazioni in vetro. GLASSTRESS sarà allestita nell’antico Palazzo Franchetti affacciato sul Canal Grande e in un’antica fornace di Murano, sede dell’esposizione permanente della Fondazione Berengo.

Ciascuna sede di GLASSTRESS possiede un’atmosfera e un’esperienza d’arte irripetibili.
GLASSTRESS presenta anche “Life Bank”, un progetto site-specific dell’artista belga Koen Vanmechelen (foto 5) che, in collaborazione con il Movimento Slow Food, trasforma l’antica Banca di Venezia del piano superiore di Palazzo Franchetti in un “giardino gotico”, dedicato alla biodiversità con una monumentale installazione con semi antichi, spazi interattivi e multisensoriali.
foto 2 Jake & Dinos Chapman
foto 3 Johan Creten
foto 4 Koen Vanmechelen
foto 5 Thomas Lerooy
foto 6 Adel Abidin
foto 7 Recycled Group
foto 8 Penny Byrne
foto 9 Pascale Marthine Tayou
foto 10 Erdag Aksel

 
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Commenti (1)


  1. bravo Ezio, come sempre

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