Nel giorno di ferragosto, come da tradizione, si è tenuto l’annuale appuntamento al Santuario di Canoscio in occasione della Festa dell’Assunta a cui questo è dedicato. Il Santuario della Madonna del Transito si trova nella frazione di Canoscio, nel comune di Città di Castello (PG).

Ubicato sulla sommità di un colle a circa 450 m s.l.m., si affaccia sulla valle del Tevere ed è uno dei più importanti dell’Umbria. Le sue origini sono datate intorno al 1340 quando un abitante di quel luogo, tale Vanni di Jacopo, come ringraziamento alla scampata morte durante il periodo del flagello della peste, fece costruire sul colle di Canoscio un’edicola votiva alla Madonna abbellita da un affresco.

L’opera, riconducibile ad un pittore di scuola senese, ritraeva la Vergine Maria morente nel momento del suo transito o passaggio dalla vita terrena a quella celeste con intorno i 12 apostoli. Nel 1400 fu costruita una prima cappellina meta di pellegrini che chiedevano grazie; nei secoli successivi questa fu oggetto di ampliamenti.

Nel 1850 Padre Luigi Piccardini, dell’ordine dei Preti dell’Oratorio San Filippo Neri di Città di Castello e devoto dell’Immacolata, si prodigò per la costruzione del Santuario da dedicarLe. I lavori terminarono nel 1858 e comportarono lo spostamento dell’affresco originario, che venne collocato all’interno della nuova struttura.

Fu costruita anche un’imponente torre campanaria con 5 campane ribattezzate: Immacolata, Gesù, San Giuseppe, Sant’Anna e San Gioacchino e nel 1878 si ebbe la consacrazione. Durante la Seconda guerra mondiale la Chiesa fu teatro di violenti scontri tra le truppe tedesche che vi erano asserragliate e quelle alleate, nonché di numerosi cannoneggiamenti che provocarono gravi danni a tutte le strutture.

Oggi il Santuario si presenta con tre navate interne ed è abbellita dalla grandiosa vetrata istoriata e sopra il cornicione della navata centrale vi sono immagini di terracotta di vari Santi. Esternamente colpisce l’imponente facciata con il caratteristico portico lavorato a cassettoni e le enormi colonne in pietra serena.

Pregevole anche la riproduzione della grotta di Lourdes, fortemente voluta da Padre Piccardini, costruita nel piazzale laterale della Chiesa. Sopra di questa, nella parte più alta del monte detto anche la collina del Calvario, svetta la croce in ferro sempre illuminata di notte e ben visibile anche da lontano. Qui sono collocate anche le tre statue in marmo raffiguranti la Vergine Immacolata con ai suoi lati i due Arcangeli Gabriele e Michele.

In prossimità di queste si trova la tomba di Padre Luigi Piccardini, morto nel 1893. Dalla sommità del colle si gode un incantevole panorama di pianure e monti dell’Umbria, Toscana e Marche.

Il 6 Settembre 1998 il Santuario fu insignito del titolo di Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II e dal 2006 è gestito dai Frati Francescani dell’Immacolata, che assicurano una costante presenza per provvedere ai sacramenti della confessione e comunione agli oltre 100.000 fedeli che ogni anno vi fanno visita.

Le foto di questo reportage:
Foto 1 – Vista esterna della Basilica;
Foto 2 – Particolare dell’immagine della Madonna;
Foto 3 – Affresco dietro l’immagine della Madonna;
Foto 4 – Interno della Basilica;
Foto 5 – Vista dell’ingresso principale;
Foto 6 – Riproduzione della grotta di Lourdes;
Foto 7 – La croce sulla sommità del colle;
Foto 8 – Particolare del portico con soffitto a cassettoni;
Foto 9 – Le tre statue in marmo con la tomba di Padre Piccardini;
Foto 10 – Vista panoramica della Basilica.

 
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