Buone notizie per tutti gli appassionati di montagna e di trekking; dopo il cambio di gestione e le nuove opere di ammodernamento e ristrutturazione, riapre a pieno regime il Rifugio Pacini. I locali, di proprietà del Club Alpino Italiano Sezione “Emilio Bertini“ di Prato, sono situati nel tratto dell’Appennino tosco-emiliano che interessa le Valli del Bisenzio e della Limentra, nella Riserva Naturale Acquerino Cantagallo al Pian della Rasa (1001 mt.), nel comune di Cantagallo.

Unico Rifugio alpino su tutto il territorio pratese, è collocato in una bella posizione panoramica e circondato da boschi di faggio di alto fusto, ricchi di selvaggina tra cui, cervi, daini, caprioli, cinghiali. Da qui si possono effettuare varie escursioni verso il Monte Bucciana oppure sul sentiero 00 GEA (grande escursione appenninica) verso il Passo della Collina. Nel mese di settembre, periodo dell’amore dei cervi, è possibile ascoltare il loro caratteristico bramito.

È raggiungibile a piedi da Cantagallo tramite il sentiero CAI n° 50 o dal versante opposto con il sentiero CAI n° 19 dal Monachino. In auto vi si può arrivare fino a 500 mt e più precisamente fino alla sbarra che impedisce l’accesso alla strada forestale, per chi proviene da Pistoia tramite la SP24, mentre per chi proviene da Cantagallo tramite la strada comunale.

Meta di numerosi escursionisti e posto tappa GEA, il rifugio fu costruito nel 1936 dalla sezione di Prato del CAI. I terreni su cui sorge furono donati, alla sua morte, dall’alpinista Luigi Pacini, appassionato di montagna e nativo di quei luoghi, nonché socio del CAI. Oggi la struttura è stata affidata in gestione a dei privati, dopo svariati anni di gestione da parte di soci della sezione pratese.

Dispone di 18 posti letto e di circa 100 coperti per i pasti, durante la bella stagione sono disponibili anche spazi esterni. Sul retro del Rifugio c’è un bivacco con cucina a legna, un tavolo e due brande. Questo rimane sempre aperto in qualsiasi periodo dell’anno e messo gratuitamente a disposizione di tutti gli escursionisti di passaggio. Nelle vicinanze si trovano anche le fonti di Michele e Pluto. Per informazioni si può visionare il sito internet del CAI Prato all’indirizzo http://www.caiprato.org

Le foto di questo reportage:
Foto 1 – Il Rifugio Pacini;
Foto 2 – Esterno del Rifugio;
Foto 3 – Le targhe;
Foto 4 – Panorama;
Foto 5 – Tratto di sentiero;
Foto 6 – Bivacco invernale sempre aperto;
Foto 7 – Panorama;
Foto 8 – Vista esterna del Rifugio;
Foto 9 – Tratto di sentiero;
Foto 10 – Bosco di faggi.

 
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Commenti (4)


  1. Ti faccio una piccola precisazione.
    Valle del Limentra di Treppio. Vi è anche la Valle del Limentra di Sambuca che scorre nella valle parallela. Poi si congiungono a Pavana nel comune di sambuca Pistoiese presso la diga per poi gettarsi nel Reno
    Ciao


  2. Nessuna delle due, qui si sta parlando del Torrente Limentra inferiore che costeggia la strada Acquerino, Monachino, Acqua, Lentula ecc. ecc.
    Ciao


  3. avevi scritto solo Limentra. Hai nominato le località, ma chi non conosce la zona non sa che ci sono due torrenti con lo stesso nome. (a dir la verità anch’io fino all’anno scorso non lo sapevo ed individuavo il Limentra in quello di l’Acqua)
    Non ricordo bene comunque non è inferiore ma orientale o occidentale , la denominazione esatta (faccio confusione con le latitudini) ma i locali chiamano quello di L’acqua, Monachino, Lentula etc come Limentra di Treppio, mentre quello che bagna Taviano (dove c’è il municipio di Sambuca), Limentra di Sambuca.
    Puoi tranquillamente fare una ricerca su Internet dove troverai una pagina del consorzio acque pistoiesi che denota così questi due torrenti; entrambi nascono dalla zona della Badia a Taona.
    Questo te lo posso precisare perchè cercando il fiume di Taviano per delle foto che ho effettuato l’anno scorso, dovevo inserire il nome del torrente di Taviano.
    Piccola curiosità: la zona, molti anni fa faceva parte del comune di Montale (che aveva anche Fossato, Treppio, Agliana). Questa curiosità la trovi facilmente sul comune di Montale nella storia ed anche in rete comuni 8ma siccome l’ho rielaborata io leggendola nel sito del comune montalese, potresti non averne la conferma).


  4. scusa per un italiano sgrammaticato!

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