Il 18 dicembre, alla presenza del Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, è stato presentato alla cittadinanza il restauro del complesso di Santa Maria della Carità (già sede dell’Accademia di Belle Arti), che ora sarà invece espansione del percorso museale delle Gallerie dell’Accademia, con un raddoppio degli spazi da 6000 a 12.000 mq, utilizzando 30 nuove sale per l’esposizione di opere d’arte.

Queste nuove sale delle Gallerie di Venezia rimarranno aperte gratuitamente alcuni mesi per consentire ai visitatori di apprezzare l’intervento architettonico e gli arredi. In seguito si darà corso alla ridistribuzione delle opere d’arte trasferendole un po’ alla volta dalla Pinacoteca, dove i lavori di restauro e ammodernamento saranno proseguiti.

Il progetto architettonico è firmato dall’architetto Tobia Scarpa, figlio di Carlo Scarpa che negli anni Sessanta realizzò gli arredi per la pinacoteca. Ad affiancarlo e a coordinare l’intervento l’architetto Renata Codello, Soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici di Venezia, che ha anche diretto i lavori del cantiere.

Tornano quindi visitabili la scala ovata (definita da Goethe nel 1786 “la più bella scala a chiocciola del mondo”), la sala del Tablino realizzate da Andrea Palladio e la grande corte interna su cui si affaccia l’edificio palladiano in cui coesistono, sovrapposti, i tre ordini architettonici: dorico, ionico e corinzio.

foto 3 = parte absidale della preesistente chiesa della Carità
foto 5 = Il Prefetto Domenico Cuttaia, la Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia Renata Codello, l’Assessore alla cultura del Comune Angela Vettese
foto 6 = Arch. Renata Codello, Prof. Massimo Cacciari, Arch. Francesco Dal Co, Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, Professor David Freedberg, Direttore dell’Italian Academy alla Columbia University
foto 7 = Architetto Tobia Scarpa
foto 8 = Il giornalista Rai 3 Veneto Luca Colombo intervista la Soprintendente al Polo Museale Veneziano Giovanna Damiani

 
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Commenti (2)


  1. Ahhh che nostalgia. Ce la farò prima o poi……………(molto poi) a tornare a visitare musei e mostre.

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