Al confine tra Umbria e Lazio nella provincia di Viterbo, posizionata su di una rupe tufacea nella Valle dei Calanchi si trova Civita di Bagnoregio. Di origine etrusca, a causa della morfologia del terreno dei terremoti ed agli agenti atmosferici, è stata ed è sempre soggetta a frane; già gli Etruschi e successivamente i Romani, avevano attuato importanti opere di canalizzazione delle acque piovane e di contenimento dei torrenti per arginare il fenomeno dell’erosione, assicurando una certa tranquillità all’insediamento. Però nei successivi secoli queste opere sono state trascurate causando un lento degrado dell’area. Civita subisce tutt’oggi il lento ed inesorabile movimento franoso.

E’ collegata a Bagnoregio grazie ad un ponte pedonale in cemento armato lungo circa 300 metri costruito negli anni ’60. All’abitato, dove risiedono ormai poche decine di persone, si accede tramite la Porta di Santa Maria, unica rimasta delle cinque che permettevano l’accesso. Oltrepassata questa si arriva alla pittoresca Piazza San Donato dove spicca il campanile romanico con l’omonima chiesa. Caratteristici gli stretti vicoli del borgo con piazzette, cortili e case medievali. Suggestivi anche gli scorci di panorama che si hanno verso la Valle dei Calanchi, con queste grandi formazioni franose che caratterizzano questo territorio inserendolo tra i luoghi più straordinari e unici d’Italia.

Le foto di questo reportage:
Foto 1 – Il ponte che collega Bagnoregio a Civita;
Foto 2 – Panorama;
Foto 3 – Porta Santa Maria;
Foto 4 – Piazza San Donato;
Foto 5 – La Chiesa di San Donato;
Foto 6 – Verso la porta di accesso;
Foto 7 – Interno di Civita;
Foto 8 – Resti della cinta muraria;
Foto 9 – Vista sulla Valle;
Foto 10 – Valle dei Calanchi.

 
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