La più sentita e partecipata fra le feste veneziane è la ricorrenza (21 Novembre) della Madonna della Salute, venerata nella Basilica eretta dalla Serenissima quale ringraziamento alla Vergine per aver preservato due terzi della popolazione dal terribile flagello della pestilenza del 1631 (la stessa ricordata dal Manzoni ne “I promessi sposi”). Da allora ogni anno i veneziani, sia residenti che trasferiti in terraferma, adempiono al voto con un pellegrinaggio all’immagine della Madonna Nera (5) collocata sull’altare maggiore della chiesa costruita dal Longhena.

Un ponte di barche (foto 1) sul Canal Grande collega Santa Maria del Giglio con punta della Dogana facilitando il percorso dei pellegrini, che comunque intasano anche le altre vie di accesso alla Basilica (2), per un giorno sottratta ai turisti.
Le principali vie di accesso sono pittorescamente invase dai venditori di candele (3), che vengono offerte (6-7) dai visitatori alla Madonna.

Dopo la sosta in chiesa i fedeli defluiscono (4) per dar posto ad altri e trovano nei dintorni bancarelle di dolciumi e giocattoli (10) per i più piccini.
Da qualche anno è stata ripristinata una antica tradizione: il consumo di carne di montone castrato, seccata ed aromatizzata – un tempo portata a Venezia dalla Dalmazia – che bollita con verze si trasforma in gustosa pietanza (8-9) chiamata “castradina”.

 
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