Ieri ed oggi ha avuto luogo a San Sperate la 51° Sagra delle Pesche. Un paese che fin dagli anni cinquanta ha ottimizzato la coltura delle pesche.

Questa caratteristica in campo agricolo si è conservata, ai giorni nostri, in un paese che è oggi conosciuto come “paese museo” per opera di un suo figlio Pinuccio Sciola che a metà degli anni sessanta dipinse le case di bianco per la festa del Corpus Domini e successivamente invitò artisti, suoi amici, a realizzare un “murales” per le vie del suo paese arricchendolo di più di 250 opere ancora ammirabili (foto 1,3 con zia Benvenuta di Angelo Pilloni,6).

Tra i gruppi folk di paesi vicini e lontani come Samassi e Samugheo, i giochi e le animazioni in piazza Croce Santa (foto7), l’esibizione degli Almasonora in via Monastir (foto 2) e l’esibizione del gruppo D-storta in piazza Gramsci (foto 5), sabato pomeriggio ovunque il profumo di pesche esposte invitanti in bancarelle sotto i portali delle case (foto 10).

Qualche strada profumava di menta peperita, altre dell’arrosto di maialetti, salsicce e pesci (foto 4). Tante le bancarelle di artigianato, dolci e prodotti tipici (foto 8,9) ma si sente nell’aria la ristrettezza economica: pochi gli acquisti, quasi esclusivamente delle pesche e si ritorna alle pizzette al taglio di trent’anni fa tra una vasca e l’altra disertando i ristoranti.

 
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