Salviamo Carditello
La tenuta di Carditello era in origine soltanto un modesto casale rustico, in una zona acquitrinosa che Carlo III di Borbone acquistò nel 1745 per farne un rifugio per la caccia e un “sito reale” come quelli di Capodimonte a Napoli, della stessa Caserta, di Portici, di Procida, di Licola e di Persano.
Il progetto, o meglio il rifacimento della Masseria La Foresta, com’era allora chiamato il casale, fu affidato a Luigi Vanvitelli, che ideò un articolato complesso edilizio con una palazzina centrale e due corpi di fabbrica laterali, con annessa chiesa.
Il tutto si presenta come un singolare esempio dell’architettura barocca innovata profondamente dal grande architetto, autore della reggia e del parco di Caserta.
A Carditello i Borbone andavano a caccia e a cavallo, vi allevavano le bufale e producevano la mozzarella. Al piano terra le stalle e il caseificio, al primo piano l’appartamento nobile, uniti da scale che simboleggiavano l’assenza di barriere tra la nobiltà e i contadini.
La tenuta di Carditello ospita oggi il Museo della Civiltà Contadina.
Il complesso versa ancora in stato di abbandono: sono stati restaurati solo la cappella al piano terra, uno degli scaloni, alcuni ambienti del primo piano e le stalle.
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