Contemporaneamente alla mostra “Aldo Rossi – Teatri” ancora sulla Fondamenta delle Zattere, la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova presenta a Venezia, una mostra di opere del pittore veneziano nello squero del ‘500, suo ultimo laboratorio, dove furono concepite e realizzate.

La mostra originaria nata nel biennio ‘77/’78 che Vedova dedicò all’amico Luigi Nono era composta da cinque cicli, contraddistinti da numeri romani (I II III IV V); e ciascun ciclo comprendeva 10 grandi tavole imprigionate in quattro riquadri di acciaio nero.

In questa replica del 2012 sono presenti i cicli completi II, III e IV (inedito).
I binari citati nel titolo sono le rotaie su cui scorrono i pannelli che sono frammenti, lacerazioni incatenate nel nero metallo.

 
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Commenti (2)


  1. Una visione pessimistica del nostro tempo o di ogni tempo, rappresentato mediante l’acciaio,l’uso del nero e riferimenti alla quotidianità ( uso della maniglia, la scrittura, un pezzo di giornale. Bel reportage Ezio.


  2. grazie Emma, per il passaggio ed il commento

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