Erto, un piccolo paese di montagna, si trova nella valle del Vajont ed è situato a circa 750 metri sul livello del mare, mentre Casso è a 950 metri.

Breve cronistoria:
Nel 1955, durante la costruzione della diga del Vajont, la più alta del mondo, per l’epoca, sbarrando il torrente Vajont, la popolazione dei due paesi era di circa 2100 anime.

Nel 1963 la tragedia che sconvolse la valle intera. Alle ore 22.39 del 9 Ottobre, all’incirca 270 milioni di mc di roccia (un volume quasi triplo rispetto all’acqua contenuta nell’invaso) scivolarono nel bacino artificiale sottostante, l’onda provocata salì verso i due paesi e distrusse numerose frazioni, quindi oltrepassò la diga, si riversò nella valle sottostante e distrusse il comune di Longarone.
La tragedia provocò circa 200 morti a Erto e Casso e 1700 a Longarone e Castellavazzo.

In seguito a questa tragedia Erto fu dichiarata zona a rischio e gli abitanti furono invitati a lasciare la loro terra, molti si trasferirono ma alcuni tra i più irriducibili non lasciarono il paese e ritornarono nelle proprie case anche se senza luce.

Solo verso il 1970 si iniziò a ricostruire il paese in una zona più alta, ritenuta non a rischio.
Erto, per la sua architettura di montagna, spontanea e particolare, nel 1976 fu dichiarato monumento nazionale.

Passeggiando nel centro storico di Erto si percepisce un’atmosfera particolare, strade deserte, abitazioni ristrutturate altre in fase di ristrutturazione, altre ancora deserte e pericolanti sono a testimonianza del tempo che fu, l’atmosfera di silenzio è rotta dai passi dei turisti di passaggio.

All’inizio del centro storico, rompe il silenzio, l’enoteca di Mauro Corona, testimone con i suoi libri della vita faticosa del montanaro, più avanti l’osteria del Gallo Cedrone fino ad arrivare, attraverso le strette vie e scalinate in pietra, alla chiesa di San Bartolomeo, restaurata.

Foto 1-3 Enoteca Corona
Foto 2-4-5-6- Scorci del centro storico
Foto 7-9 Abitazioni in abbandono
Foto 8- Scorcio di via con il campanile della chiesa sullo sfondo
Foto 10 Ristrutturazione

 
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Commenti (3)


  1. Adoro quel paese e la gente, adoro Mauro Corona, quelle foto ne sono l’essenza, danno la reale visione di Erto con le case abbandonate e degradate e la volontà di ridare vita a questo luogo con la ristrutturazione di molte abitazioni. Il tempo si era fermato, da qualche anno l’orologio è ricominciato a correre. E’ bello tornarci sia quando non c’è confusione che in occasione delle sagre paesane con le viuzze di pietra affollate di visitatori.


  2. Grazie Gemma, un commento che esprime a pieno l’atmosfera di questo piccolo borgo, la volontà dei paesani di riportarlo agli antichi splendori, far conoscere ai cittadini la bellezza di questi posti, l’essenza che si percepisce inoltrandosi tra di esso ,e la vita dura ma genuina della gente di montagna.


  3. Adoro anch’io Erto, comunque l’enoteco e di Marco e non di Mauro Corona. Tra l’altro Marco e sua moglie Rossana sono delle persone veramente straordinarie ed ospitali

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