Geode di Santa Barbara: la luce del buio
Se si parte da Cagliari si prende la SS130 e a livello di Iglesias imbocca la SS126 per Gonnesa e superata la frazione Bindua, villaggio di minatori, si svolta a sinistra per la miniera piombo-zincifera di San Giovanni.
Essa si trova nel territorio di Gonnesa al confine con Iglesias. La scoprì l’ingegnere ungherese Keller nel 1865 che due anni dopo la vendette agli inglesi (Gonnesa Mining Company Limited), che successivamente la cedettero alla Società Pertusola e questa nel 1969 all’Ente Minerario Sardo a capitale regionale e dall’82 alla Samin a capitale statale che ne vide il buio della fine.
Nel marzo del 1952 un minatore della Società Pertusola, mentre scavava un fornello per la miniera, cadde anch’esso nel buio profondo. Ma stavolta il buio non era la fine ma l’inizio di una meraviglia. E’ il silenzio assordante di uno dei più grandi geodi del vecchio continente che si è generato in 500 milioni di anni fra il calcare coroide e la dolomia gialla silicizzata.
Questa bomboniera ovoidale alta 25 metri e tappezzata di cristalli tabulari di barite bruno disposti a nido d’ape, accoglie un mondo di fiaba con candide stalattiti e stalagmiti di calcite e splendide eccentriche di aragoniti azzurre riflesse in un piccolo lago sotterraneo.
Questa meraviglia si è conservata in questi 60 anni dalla scoperta forse perché non ha sbocchi esterni e ad essa si può accedere solo dalla miniera di San Giovanni.
Si percorre prima una galleria mineraria a bordo di un trenino elettrico fino ad arrivare all’ascensore che consente di salire al’interno della montagna per raggiungere le piccole scale a chiocciola accolte nel cavo del “benedetto” fornello ed entrare in silenzio in un mondo fantastico di giochi chiaroscurali.
La bellezza di questo luogo immacolato e la persistenza dell’attività carsica giustifica anche il basso numero di visite consentite, il divieto di fotografare con cavalletto e quindi la necessità di armarsi di una fotocamera ad altissimo ISO ed obiettivo luminosissimo per non fare foto come le mie.
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