Calabrisella mia…

Cetraro, con circa 10.000 abitanti, è un comune della provincia di Cosenza di origini antichissime come dimostra il suo centro storico che si articola in viuzze, archi suggestivi e scorci mozzafiato.

Il suo nome è dovuto quasi certamente all’abbondante produzione di cedro che c’era nelle campagne circostanti ma c’è chi collega il nome al fiume Aron che attraversa il suo territorio (Citra-Aron o Ci-tra Rivum). Il Comune è oggi diviso in Cetraro Superiore e il moderno centro di Borgo San Marco, fondato da un comitato veneto dopo il terremoto del 1905.

La parte superiore chiamata dai locali Cetraro Monte è la zona più antica dove risiede il comune, la biblioteca comunale e il museo archeologico della civiltà Brettia.
La parte inferiore, Cetraro Marina, è un’importante meta del turismo balneare visto che è bagnata dal mare per tutta la sua superficie. La parte più bella è sicuramente quella a ridosso del porto dove si trova la spiaggia di Lampetia che si allunga fino alle grotte di Rizzo dove il mare assume delle colorazioni che vanno dall’azzurro al verde smeraldo.

Sul promontorio che sovrasta le grotte fa bella mostra di sé la Torre di Rienzo voluta da Carlo V ed è una torretta di avvistamento da cui Cetraro si difendeva dagli attacchi via mare. I cetraresi attribuirono la messa in fuga di due navi turche alla benevolenza di San Benedetto, loro Santo patrono. Ogni anno l’11 luglio la statua del Santo viene portata in processione sulle acque del litorale dal peschereccio più grande seguito dalle altre imbarcazioni.

Un cenno doveroso merita il porto di Cetraro che dal 2009 ha assunto un’importanza notevole dal punto di vista della navigazione da diporto con l’apertura della darsena turistica con pontili galleggianti muniti di servizi di acqua ed elettricità.

foto1: Cetraro Monte
foto2: Piazza del Popolo
foto3: Centro storico
foto4: Rudere
foto5: Porto
foto6: Porto turistico
foto7: Lungomare di Lampetia
foto8: Spiaggia di Lampetia
foto9: Torre di Rienzo e grotte di Rizzo
foto10: Tramonto alle grotte di Rizzo

© Riproduzione Riservata