Melodia di colori della città del sale
Il candore del sale e dell’airone bianco, il rosa dei tramonti, delle acque salate e delle ali dei fenicotteri, l’azzurro dei cieli, le effimere sculture di sale che proteggono transitoriamente fragili piume, lo sbattere di ali e il susseguirsi di tuffi in un luccichio di schizzi: ecco la città del sale dove la laguna di Santa Gilla si continua con lo stagno di Capoterra.
Il paese si distende ai piedi delle colline dove tramonta il sole. Is perdezornadas, come chiamano i sardi gli aironi che passano ore in piedi sulle acque basse, e is mangonis o gentarrubia, come chiamano i fenicotteri, sono già presenti in questo luogo negli scritti del settecento ed ottocento.
Da poco più di dieci anni i fenicotteri nidificano in queste acque. Non è facile godere appieno di questo paradiso. Saturiamo la retina di queste melodie di colori senza “attivare” l’attenzione e pertanto spesso non vediamo ciò che può emozionarci. Vale il viaggio.
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