Pasqua di Rito Greco-Bizantino
I riti greci legati alla Settimana Santa hanno conservato il loro fascino all’interno della città di Piana degli Albanesi, nel palermitano.
I riti pasquali di questa comunità iniziano con il canto “lazeri”, intonato dai giovani la settimana precedente quella di Pasqua per commemorare la resurrezione di Lazzaro; per l’occasione i giovani sono accompagnati dal sacerdote, il “papas”.
La domenica delle palme si rievoca l’entrata di Cristo a Gerusalemme attraverso la processione del vescovo che cavalca un asino e che ha le mani occupate con un crocifisso ed una piccola palma.
Il momento migliore per ascoltare i canti tipici è il Venerdì Santo, quando si intonano i passi evangelici che narrano la passione e morte del Cristo, eseguiti durante la mattinata; il pomeriggio si ha invece il corteo dell’immagine del Cristo, preceduta dal Crocefisso deposto in un’urna ricca di fiori ed incenso ed accompagnata dai fedeli e dai canti funebri eseguiti dal sacerdote.
Il giorno di Pasqua, nella Cattedrale di San Demetrio, si ha la preparazione della “mensa”, che riunisce tutti i fedeli. Il rito differenzia l’Eparchia di Piana degli Albanesi dalle altre Chiese di Sicilia e costituisce l’eredità più importante della Chiesa orientale di Bisanzio.
La forte caratterizzazione si riferisce non alla sostanza delle celebrazioni e delle sacre funzioni, ma alle loro modalità e forme. Assieme alla lingua, il rito costituisce il tratto più importante dell’identità della comunità arbëreshe.
Il corteo femminile nel costume tradizionale, dopo avere partecipato ai sacri riti, attraversa il corso principale. Tradizione e folclore, nell’occasione, si fondono perfettamente tra loro.
Le foto rappresentano il corteo con il costume tradizionale.
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Pasqua di Rito Greco-Bizantino
3 apr, 2012
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emanuelea:
Grazie ...Ciao...
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Marcello Di Sarno:
Dare spazio a queste manifestazioni rappresenta un prezioso contributo a tenere ...
Commenti (2)
Marcello Di Sarno (Redazione) scrive:
Dare spazio a queste manifestazioni rappresenta un prezioso contributo a tenere in vita e diffondere quell’affascinante patrimonio storico, culturale e linguistico di cui sono portatrici le comunità Arbëreshë. Complimenti, Emanuele!!!
emanuelea scrive:
Grazie …Ciao