Fin dal mio primo contatto con la poesia mi sono sempre chiesto: perché la poesia? A cosa serve? Per comunicare non è più che sufficiente la normale prosa?

Anzi, già con la normale prosa si verificano, spesso e volentieri, incomprensioni, fraintendimenti, errori d’interpretazione, ecc., immaginiamoci con la forma alle volte molto criptica della poesia.

Poi, quando è nata la mia passione per la fotografia, ho capito. Inoltre mi sono reso conto che trasmettere emozioni con la parola scritta è molto più difficile di tutte le altre forme d’arte.

Questo preambolo per introdurre la mia visita a Recanati, la patria di uno dei più grandi poeti italiani: Giacomo Leopardi.

Visitare i luoghi che hanno ispirato i capolavori immortali, da noi tutti amati/odiati negli anni della scuola, è un’emozione quasi tangibile.

Palazzo Leopardi si affaccia sulla piazzetta che ha ispirato il Poeta nel comporre il Sabato del Villaggio.

Recitare l’Infinito nel luogo che molto probabilmente ha fatto da fonte al Poeta, mentre un cagnolino bianco corre felice nell’infinito azzurro, rende ancora più grande l’emozione.

Nel cortile del chiosco di Sant’Agostino è visibile la torre citata nella famosa poesia del Passero Solitario.

Recanati è ricca di storia, ma sopratutto di poesia.

 
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Commenti (3)


  1. Grande, grandeorso
    saluti


  2. considerando che le persone a me più care mi definiscono un inguaribile “leopardiano”, il naufragar m’è dolce in queste immagini. Tra l’altro ho visitato Recanati nei lontani anni ginnasiali. :-)


  3. Felice di condividere con voi queste romantiche emozioni. :-)

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