Come ogni anno nella Città del Tartufo, le prime tre domeniche di novembre sono dedicate all’oro bianco dei boschi: è iniziata il 6 novembre la Sagra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Savigno e dei Colli Bolognesi

Nata nel 1984, la Sagra è via via cresciuta, fino a diventare una delle più importanti e rinomate: quello che era un piccolo gazebo in piazza, ora è un grande stand che ospita espositori qualificati provenienti da tutt’Italia ed una festa che attira migliaia di visitatori.

Savigno ha da sempre una vera passione per il tartufo ed ha saputo farne una grande risorsa per la comunità, insieme alla tutela dell’ambiente e dei boschi in cui cresce un prodotto d’eccellenza; fa parte del’Associazione Nazionale Città del Tartufo che in tutti questi anni ha lavorato per fare emergere il tartufo con un mercato molto esteso all’estero, anche grazie agli chef italiani che lo fanno conoscere nel mondo.

Quest’anno la produzione non è abbondante perché è piovuto ma non al momento giusto, pero è di alta qualità e quindi…le quotazioni sono alte, dai 2000 ai 4500 euro al kg per il tartufo bianco; e poi ci sono i “pezzi unici”, da intenditori, in cui il peso è solo una componente di molteplici fattori che ne determinano il prezzo.

1: Uno scorcio dei dintorni: i caratteristici calanchi ed i vigneti colorati dall’autunno

2: Tutto è pronto per partire

3, 4, 5, 6: Una piccola selezione degli espositori

7: La Sagra ospita il Mercato delle Cose Buone della Valle del Samoggia: le aziende locali vendono direttamente i loro prodotti, privilegiando le produzioni biologiche; si tiene a Savigno ogni seconda domenica del mese da giugno a novembre, e in occasione di manifestazioni negli altri comuni della Valle del Samoggia (Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monte San Pietro, Monteveglio)

8: Le tante iniziative hanno consentito una bella riqualificazione sia dell’arredo urbano che degli esercizi commerciali

9, 10: Tante le attrattive e le iniziative che possono interessare chi è un po’ curioso di cose belle e buone

 
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Commenti (4)


  1. Non sapevo che ne esistessero così tante varietà…ma vedo che sono tutte care! :-(


  2. Bel reportage.

    @Marcello: son tutti “guardare e non toccare”…..con quel che costano……


  3. Grazie Stefy!
    eheh ve l’ho detto che si viene chiamato Oro Bianco! e i “tartufini” (raccoglitori di tartufo) conservano gelosamente i loro segreti…
    Ma c’è anche il tartufo nero, noterete molto meno caro, e comunque ne basta poco poco… e si possono gustare ottimi piatti al tartufo senza spendere follie; certo che fra le foto rimaste “fuori” c’è quella dei tortelli alla zucca di un bellissimo agriturismo nelle vicinanze..conditi parmigiano, burro e salvia! :fischio:


  4. Brava vi.bel reportage, grandi esposizioni.
    ho assaggiato da poco un risotto al tartufo, buonissimo, dal prezzo che hanno mi sa che ne basta poco perche’ ne prenda il sapore.

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