Nelle mie passeggiate Domenicali alla ricerca di eventi, sagre e di tutto quello che si possa fotografare, la giornata è splendita piano piano mi sono diretto in Abruzzo, ho fatto qualche scatto ad Anversa degli Abruzzi poi mi sono diretto al lago di Scanno, dato che si stava avvicinando l’ora del pranzo mi sono diretto al paese.

Arrivando a Scanno bellissimo paese situato a 1050 metri di altezza immerso nel verde, tra lo stupore e la felicità stava cominciando la processione della Madonna del Carmelo, che si è svolta il 17/07/11 per le vie di Scanno.

Una brevissima storia della Madonna.
L’Ordine dei carmelitani, uno dei più antichi nella storia della Chiesa, anche se considera il profeta Elia come suo patriarca e modello, non ha un vero fondatore, ma ha un grande amore: il culto a Maria, onorata come Beata Vergine del Carmelo. “Il Carmelo – ha detto il carmelitano card. Piazza – esiste per Maria e Maria è tutto per il Carmelo, nella sua origine e nella sua storia, nella sua vita di lotte e di trionfi, nella sua vita interiore e spirituale”. Elia e Maria vengono uniti in una narrazione che ha il sapore della leggenda.

Riferisce il Libro delle istituzioni dei primi monaci: “In ricordo della visione che mostrò al profeta la venuta di questa Vergine sotto la figura di una piccola nube che saliva dalla terra verso il Carmelo (cfr. 1Re 18,20-45), i suddetti monaci, nell’anno novantatrè dell’Incarnazione del Figlio di Dio, distrussero la loro antica casa e costruirono in onore di questa prima Vergine votata a Dio una cappella sul monte Carmelo, vicino alla fontana di Elia”.

Cacciati dai Saraceni nel XIII secolo, i monaci, che avevano frattanto ricevuto dal patriarca di Gerusalemme S. Alberto, già vescovo di Vercelli, una regola approvata nel 1226 da papa Onorio III, ripararono in Occidente e vi fondarono vari monasteri, superando varie difficoltà, nelle quali però poterono sperimentare la particolare protezione della Vergine. Un episodio in particolare colpì i devoti: “I fratelli la supplicavano umilmente di liberarli da queste insidie infernali, lei che li aveva condotti in questi luoghi. A uno di loro, Simone Stock, mentre pregava così, la Madre di Dio apparve accompagnata da una moltitudine di angeli e tenendo nelle mani lo scapolare dell’ordine gli disse: Ecco il privilegio che dono a te e a tutti i figli del Carmelo: chiunque sarà rivestito di quest’abito sarà salvo”.

I critici considerano spuria, cioè non autentica, la bolla di Giovanni XXII in cui si parla di questo privilegio “sabatino” di essere preservati dall’inferno e di essere liberati dal purgatorio il primo sabato dopo la morte, tuttavia molti papi ne hanno parlato in senso positivo. In una bolla dell’11 febbraio 1950 Pio XII invitava a “mettere in prima fila, tra le devozioni mariane, lo scapolare che è alla portata di tutti”: inteso come “veste mariana”, esso è infatti un ottimo simbolo della protezione della Madre celeste, mentre come “sacramentale” trae il suo valore dalle orazioni della Chiesa e dalla fiducia e dall’amore di coloro che lo indossano.

 
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