Per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia Foza ha voluto commemorare il 95° Anniversario della 1a Battaglia delle Melette.

Nel Maggio 1916, l’offensiva Austriaca di primavera. chiamata dagli Italiani Strafexpedition (spedizione punitiva) investiva l’altopiano di Asiago con l’obiettivo di scendere nella sottostante pianura veneta, con lo scopo di tagliare le vie di rifornimento alle Armate Italiane attestate sull’Isonzo e in Cadore.

Tra il 5 e l’8 Giugno. quattro battaglioni di Alpini: Argentera- Morbegno – Val Maira – e Monvisio, in- quadrati nel gruppo Alpini Foza, assieme a sei Battaglioni del 151° e 152° Reggimento Fanteria Brigata Sassari, privi di alcun sostegno da parte dell’artiglieria Italiana, arrestarono sul Baluardo del Monte Fior -Castelgomberto, gli aggueriti reparti della 6^ divisione Imperiale e il 2° Reggimento della Bosnia-Erzegovina all’epoca entrambi di stanza a Graz.

La cerimonia si è svolta presso Malga Slapeur, dove sorge il monumento ai caduti del 2° Reggimento Bosno- Erzegovese.

Alla cerimonia hanno partecipato una rappresentanza Austriaca del 54° Reggimento Territoriale di Graz con le autorità civili del Capoluogo stiriano, il responsabile della Croce Nera Austriaca, una delegazione Bosniaca con il Ministro della Difesa e il Sindaco di Banja Luka, il Generale Enrico Pino, comandante dell’Esercito Veneto, un reparto erede del Battaglione Alpini Morbegno, un reggimento di Lagunari della Serenisisma, alcuni rappresentanti della Brigata Sassari.

La manifestazione resa possibile grazie all’Associazione amici della storia di Foza, la Croce Nera Austriaca, il Gruppo Alpini di Foza, l’Associazione Nazionale del Fante, sezione Altopiano dei Sette Comuni, coordinata dal Presidente Marco Ambrosini, e l’Associazione Nazionale Brigata Sassari, oltre che a rendere il giusto Onore a tutti i caduti cerca di trasmettere alle giovani generazioni i valori che sono alla base della compatezza e coesione morale degli Alpini e Sassarini di oggi, ancora una volta assieme nelle montagne di terre lontane e purtroppo ancora bagnate dal sangue della nostra migliore gioventù.

FOTO NR 1, Le rappresentanze schierate davanti al Monumento. Al centro della foto il Generale Enrico Pino

FOTO NR 2, Kaiserjaeger e Alpini i nemici di un tempo, oggi insieme per la pace.

FOTO NR. 3, Onori da parte italiana al monumento ai caduti Bosno-Erzegovesi.

FOTO NR 4, Discorso del Ministro della difesa Bosniaco

FOTO NR 5, I Bosniaci con il loro Iman pregano davanti al Monumento.

FOTO NR 6, Tre lapidi sul monumento, la traduzione in italiano riporta quanto scritto in bosniaco e tedesco.

FOTO NR 7, Mai avvrebbero immaginato i nostri “Veci” Alpini, una cosa del genere. Complimenti a queste simpatiche Alpine, eredi del Battaglione Morbegno.

FOTO NR. 8, Una parte del luogo della battaglia. La cresta di Monte Fior, ancor oggi ben visibili i lunghi trinceramenti con il materiale asportato. Di questi luoghi fu scritta una delle più importanti opere sugli orrori della guerra: “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu.

 
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Commenti (1)


  1. Complimenti, un servizio molto preciso e corredato da belle immagini.

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